Spread the love

Arriva la conferma: è di Liliana Resinovich il cadavere trovato nei pressi dell’ex Opg a Trieste lo scorso 5 gennaio. La donna, 63enne,
era scomparsa di casa il 14 dicembre scorso.

Il corpo era stato ritrovato, successivamente, lo scorso 5 gennaio in due sacchi neri e con due sacchetti di plastica intorno alla testa e stretti al collo.

Il riconoscimento, è avvenuto oggi da parte del fratello della donna.

Da foto mostrate dagli inquirenti.

Nel pomeriggio di oggi, seguirà invece l’autopsia, per cercare di capire le possibili cause del decesso e se la donna ha subito anche violenza da parte di qualcuno. In casa sono stati ritrovati i suoi due cellulari e la borsa.

Intanto, gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle telecamere per avvalorare le testimonianze raccolte finora e per provare a ricostruire la giornata della scomparsa di Liliana. Tra i luoghi nei quali sono stati effettuati i sopralluoghi c’è anche un magazzino di proprietà del marito Sebastiano Visentin che aveva detto che alcune telecamere di sorveglianza avevano immortalato sua moglie mentre si recava alla stazione degli autobus la mattina del 14 dicembre, versione poi non confermata.

Secondo le testimonianze raccolte, l’amico Claudio Sterpin, 82 anni, sarebbe stato l’ultima persona ad aver parlato con Liliana prima della scomparsa. I due erano soliti incontrarsi ogni martedì e, proprio quella mattina, lei gli avrebbe telefonato per avvisarlo che avrebbe fatto tardi perché doveva portare il suo telefonino in un negozio Wind per farlo riparare. Ma Liliana non ha più risposto alle successive chiamate e nemmeno al messaggio che le ha inviato il fratello Sergio. Lei in quel negozio non ci è mai andata.

ph crediti udine.news