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Una giornalista ha fatto irruzione nello studio del principale telegiornale russo, mentre era in diretta su Channel 1, la più importante emittente pubblica del paese e quella con copertura più distesa sul territorio nazionale. Sbucata alle spalle della conduttrice, Marina Ovsyannikova ha mostrato alle telecamere un cartello eloquente: “No alla guerra. Non credete alla propaganda. Qui vi stanno mentendo”.

Dipendente dello stesso telegiornale, la donna è stata arrestata nella notte e interrogata. Dopo oltre dodici ore in cui sembrava scomparsa, è stata pubblicata una foto di lei e del suo avvocato dall’interno del tribunale, dove la donna doveva rispondere dell’accusa di manifestazione non autorizzata. Dopo l’udienza è stata condannata a pagare una multa di 30 mila rubli (circa 255 euro) poi è stata rilasciata. All’uscita dal tribunale, la giornalista ha raccontato di essere stata tenuta in isolamento e interrogata per 14 ore.

Le Nazioni Unite chiedono alle autorità russe che la giornalista non sia punita per aver esercitato il suo diritto alla libertà di parola. A dirlo è il Guardian.

ph crediti ilgazzettino