Con l’arrivo della primavera, iniziano anche le prime allergie…
Naso chiuso, occhio che si arrossano e altri disturbi non appena i pollini circolano nell’ambiente.
Pensare di eliminare alla radice il problema è apparentemente impossibile, vi sono però dei rimendi che lo specialista di fiducia potrebbe anche consigliare.
In casi specifici e dopo aver ben definito i pollini delle graminacee che causano i disturbi, è possibile anche provare a “desensibilizzare” progressivamente chi ne soffre. L’obiettivo è arrivare ad un vero e proprio trattamento causale del quadro, che lentamente ma progressivamente rende sempre meno sensibili all’azione di questi “pericoli” (ovviamente per chi è allergico) che circolano nell’atmosfera. Questo approccio si definisce immunoterapia allergene specifica o AIT. Ma quando è utile? E come si effettua questo tipo di trattamento sanitario?
L’immunoterapia allergene specifica (AIT) è in grado di agire sulle cause dell’allergia e non solo sui sintomi. Rappresenta quindi un’importante opzione terapeutica per i pazienti, soprattutto quelli che non sperimentano un sollievo sufficiente dei sintomi dal trattamento sintomatico. Consiste nel somministrare alla persona allergica, per un tempo non inferiore a 3 e fino a 5 anni, una dose crescente e controllata di estratti dell’allergene a cui questa è sensibile.
L’AIT è in grado di indurre una modifica nel sistema immunitario del paziente allergico fino alla completa desensibilizzazione all’allergene. Terminato questo ciclo, l’AIT fornisce una protezione per una fase che può̀ arrivare a superare i 10 anni.