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Scoppia una lite in piazza a Lecce, arriva la polizia. Urla e minacce anche contro gli agenti che intervengono a sedarla.

“Lui è il mio fidanzato. Ci frequentiamo da circa sei mesi. Da due sono incinta. I miei non vogliono che stiamo insieme”. A pronunciare queste parole una ragazzina di 14 anni appena compiuti. Lui è invece prossimo ai 27 anni. Come spiega Emilio Faivre su Lecceprima se fossero confermate certe parole, la loro storia avrebbe avuto inizio quando lei, di anni, ne aveva appena 13.

Il giovane è stato portato prima in questura e poi in carcere.

Dopo essere ascoltato, ha iniziato ad inveire contro la ragazza e i suoi genitori. E poi alle forze dell’ordine.

Intenzionata a telefonare al padre per farsi venire a prendere e andarsene, lui pare abbia visto in piazza, in questa mossa, così ferma e risoluta, un taglio netto alla loro relazione. Non ci stava, insomma. E i poliziotti, arrivati sul posto, pensando in un primo momento di dover arbitrare una questione meno grave, alla fine hanno dovuto fare i conti su una relazione dove c’era un uomo con una minorenne. Una bambina, insomma.

Chiamati i genitori della ragazza e avvisati i magistrati della Procura ordinaria e minorile, hanno dovuto procedere verso il 27enne per il fatto di stare con una minore, che la legge punisce come reato. Indagato in stato di libertà, in attesa di cristallizzare il tutto attraverso l’ascolto protetto della minorenne.

Ma non è finita certamente qui.

Il giovane ha iniziato ad andare in escandescenza.

Uscito dagli uffici della polizia, intravisti i genitori della ragazza e avendo quindi capito che anche lei fosse ancora lì dentro, avrebbe iniziato a prendersela con loro.

Minacce, e ritorni improvvisi verso gli uffici con toni sempre più intimidatori verso i poliziotti. Un’escalation di rabbia irrefrenabile, un crescendo di violenza verbale – e non solo – davanti alla quale gli agenti sono stati costretti a intervenire in massa (letteralmente) per bloccarlo, mentre la ragazzina è esplosa in un pianto irrefrenabile. Colta da un tale stato di agitazione, che è stato necessario chiamare personale medico sanitario, visto anche il supposto stato di gravidanza. Lei poi è stata accompagnata in una struttura protetta per minori.

Si cerca di fare ancora più luce sulla vicenda.

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