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Un vescovo nel Casertano: “Niente padrini e madrine a battesimi e cresime”

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Il vescovo delle diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca, Giacomo Cirulli ha deciso che ai battesimi, alle cresime e al rito dell’iniziazione cristiana degli adulti non ci saraà più bisogno di padrini e madrine.

“Nell’odierno contesto socio-ecclesiale l’ufficio dei padrini e delle madrine, per lo più, ha perso il suo valore originario” perché presenti solo a quella celebrazione. Una decisione – si legge in una nota pubblicata sui siti delle diocesi – “adottata in via sperimentale per la durata di tre anni”.

“La missio legata a tali figure consiste nell’accompagnare i catecumeni o i cresimandi nell’intero percorso di fede e non soltanto nel momento della celebrazione del Sacramento. Allo stato attuale, tuttavia, tale ruolo ha perso quasi del tutto il suo significato, riducendosi ad una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale. La sospensione in via sperimentale non ha lo scopo di sminuire il valore di tali figure, ma rappresenta un tentativo, da parte del vescovo, di recuperarne l’identità e la missione. Gli uffici liturgici e catechistici delle diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca avranno il delicato compito di monitorare, durante tale triennio, l’andamento della nuova prassi e, contemporaneamente, di studiare possibili nuove forme di accompagnamento, che recuperino il vero senso ecclesiale dell’ufficio del padrino e della madrina”, si legge ancora nella nota diffusa dalle diocesi.

La nuova norma sarà esecutiva dal giorno di Pasqua (9 aprile). “Sarà possibile, in deroga a tale norma, ammettere la presenza dei Padrini e delle Madrine nella celebrazione dei Sacramenti fino al 28.05.2023, Solennità di Pentecoste, esclusivamente per le celebrazioni già fissate nel calendario delle singole comunità”, specificano le diocesi nel comunicato.

“Ai parroci è lasciata la facoltà di rilasciare o meno il nulla osta per la celebrazione dei Sacramenti del battesimo e della cresima al di fuori del territorio diocesano; il vescovo raccomanda, tuttavia, che esso sia concesso per giusta motivazione, come previsto dal Codice, e per ragioni non connesse alla presenza dei padrini e delle madrine. Sarà comunque possibile rilasciare attestazione di idoneità per coloro che dovranno svolgere l’ufficio di Padrino o Madrina in territorio extra-diocesano, ove tale ufficio non risulta sospeso e solo in presenza dei requisiti richiesti e in assenza di impedimenti”, conclude la nota.

Giovanna Manna

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