Le riparazioni di smartphone, tablet, pc ed elettrodomestici diventeranno “più facili ed economiche” anche oltre il periodo legale di garanzia per ridurre l’impatto ambientale, sostenere il Green Deal e contrastare l’obsolescenza programmata. È la proposta della Commissione Ue nel nuovo disegno di legge sul diritto alla riparazione, con l’obiettivo di dare ai cittadini europei la possibilità di rivolgersi a servizi di riparazione quando la garanzia legale dei prodotti – solitamente di durata di due anni – è scaduta. Saranno poi introdotti standard comuni di trasparenza su condizioni e prezzi delle riparazioni.

Secondo Bruxelles, “negli ultimi decenni la sostituzione” di questi dispositivi “è stata spesso privilegiata rispetto alla riparazione ogni volta che i prodotti diventavano difettosi e non sono stati dati incentivi sufficienti ai consumatori per ripararli alla scadenza della garanzia legale”. Una pratica che la Commissione Ue vuole contrastare con la sua proposta legislativa. Le nuove norme, viene spiegato, “renderanno più semplice ed economicamente vantaggioso per i consumatori riparare anziché sostituire i beni” e daranno “una spinta al settore delle riparazioni, incentivando nel contempo produttori e venditori a sviluppare modelli di business più sostenibili”.

I consumatori potranno dunque fare leva sul loro diritto alla riparazione per prodotti ancora tecnicamente riparabili ai sensi del diritto comunitario, rivolgendosi anche a servizi indipendenti rispetto a quelli offerti dai produttori. È poi prevista una piattaforma di riparazione online per mettere in contatto i consumatori con riparatori e venditori di beni ricondizionati locali, aiutandoli a comparare le offerte, e ad aprire la competizione nel settore.

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