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Il Caldarelli di Napoli lancia un allarme dal reparto di terapia intensiva grandi ustionati: “Non accendete il barbecue con l’alcol, rischiate la vita”.

La paura arriva anche per la Pasqua e la Pasquetta. Per tante gite fuori porta, scampagnate e barbeque all’aria aperta.

È infatti, ancora troppo diffusa, la pratica di alimentare il fuoco della brace o focolare domestico, spruzzandoci dentro dell’alcol con la bottiglia, che data l’elevata infiammabilità dei liquidi, capita spesso che la fiamma risalga la linea dello spruzzo e faccia esplodere la bottiglia tra le mani dell’utilizzatore.

“Nel 2022 abbiamo assistito 103 pazienti presso il nostro centro, e oltre la metà di essi era arrivata a noi per incidenti verificatisi utilizzando l’alcol per accendere il fuoco o alimentare la brace; quindici tra queste persone sono decedute nonostante le nostre cure. I pazienti che arrivano a noi a seguito di questo tipo di incidenti sono diversi in base alla stagione; d’inverno si tratta di anziani che accendono il focolare, in primavera ed estate sono giovani che alimentano il barbecue”, spiega Romolo Villani, direttore dell’UOC Terapia intensiva Grandi ustionati.

“L’appello che rivolgiamo a tutti è di prestare la massima attenzione nell’accensione di fuochi e barbecue, evitando sempre l’utilizzo di alcol per alimentare la fiamma; per una leggerezza di pochi istanti si rischia la morte o gravi danni permanenti”.

L’Unità Terapia Intensiva Grandi Ustionati del Cardarelli è il punto di riferimento nel Centro Sud per il trattamento delle ustioni più gravi. I pazienti che vengono trattati in questo reparto sono in condizioni critiche e sono assistiti da un’equipe altamente specializzata. Il trattamento di questi pazienti è estremamente complesso e lungo, coinvolgendo diverse specialità.

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