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“Basta interventi al viso, è arrivato il momento di accettarmi così come sono”. Le parole dell’avvocatessa 45enne Lucia Annibali, di Pesaro, dieci anni dopo l’aggressione avvenuta da parte dell’ex con l’acido, che le sfregiò completamente il viso.

Attualmente l’uomo è in carcere con una pena da scontare per stalking e tentato omicidio.

Era il 16 aprile del 2013 quando la Annibali, deputata dal 2018 al 2022, fu vittima di un agguato organizzato da Luca Varani e compiuto da due albanesi. “Sono già passati dieci anni, sembra un soffio eppure è stato un percorso lungo, faticoso, complicato, ma ora vedo soddisfazione e persino bellezza. Non ho mai chiuso le porte all’amore, nemmeno nei giorni più cupi”, commenta a Il Corriere della Sera.

“Quando il calendario segna 16 aprile non posso non ripensare alle 21.30 di quella sera. Mi rivedo che infilo le chiavi nella porta di casa mia, rivedo quell’uomo incappucciato che mi tira l’acido in faccia, dal basso verso l’alto. E comunque sono condannata a ricordare ogni santo giorno quello che è successo: basta soltanto guardarmi allo specchio ogni mattina”. Si racconta così, a cuore aperto, Lucia Annibali, oggi difensore civico della Regione Toscana, nella lunga intervista concessa a Il Corriere della Sera, nel decimo anniversario dell’agguato di cui fu vittima e che le ha cambiato per sempre la vita.

Nei “giorni più cupi”, dice ancora la Annibali, sono “tutta bendata, con gli occhi cuciti, con quella rete in faccia per un mese e mezzo. A volte mi chiedo come ho fatto a farcela?”, continua. “Dopo almeno venti interventi al viso, a un certo punto non li ho più contati. I primi anni l’ospedale era per me una casa – aggiunge l’avvocatessa di Pesaro – ma adesso non riesco ad affrontarlo più allo stesso modo, perchè credo che sia anche arrivato il momento di accettare che questo viso si può aggiustare, ma fino a un certo punto”.

foto crediti oggi.it