Spread the love

Gli Uffizi di Firenze  aprono dodici sale. Degli  spazi riservati a opere realizzate dal 1400 ad oggi troviamo oltre  250 fra ritratti e autoritratti che raccontano 600 anni di storia dell’arte. L’allestimento comprende anche sculture, installazioni,  grafiche. A rendere possibile l’ampliamento dell’offerta, una donazione di oltre un milione di euro da parte della famiglia di origini ucraine Pritzker.

Le dodici nuove sale sono al primo piano e di colore rosa acceso per richiamare la veste di Leopoldo de’ Medici, il cardinale che nel 1600 iniziò la raccolta, mai cessata.

Le opere sono organizzate con criterio cronologico partendo dal  ritratto più antico, a quello quattrocentesco dei pittori Gaddo, Agnolo e Taddeo Gaddi, fino all’ultima sala, dove troviamo la scultura in ghisa di Antony Gormley, l’auto ritratto su specchio di Michelangelo Pistoletto e quello realizzato con mattoncini di plastica da Ai Weiwei.

A ogni secolo, a ogni regione, corrisponde un’attitudine: gli italiani più intimisti, i nordici fieri del loro mestiere e del loro status sociale, i francesi affogati nei pizzi e nelle grandi parrucche, le pittrici impegnate a rivendicare il loro talento senza rinunciare alle eleganze della moda. Accanto a Canova, il primo autoritratto di una scultrice, Anne Seymour Damer, che nel 1778 firma la propria effigie addirittura in caratteri greci, per affermare una cultura normalmente preclusa all’universo femminile.  Esposto, per la prima volta, anche l’autoritratto di uno street artist, il londinese Endless, che si raffigura insieme al duo Gilbert & George.