Ministro Valditara: “Scuole aperte d’estate per aiutare le famiglie”

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Il ministro Valvitara proprone di tenere  aperte le scuole, anche d’estate, su base volontaria, per venire incontro alle necessità delle famiglie di lavorare.

In un colloquio con La Stampa il ministro Valvitara dice “Stiamo aumentando il tempo scuola sia con i tutor sia con Agenda Sud. E ci mettiamo dei soldi”, assicura.

 “Stiamo già lavorando per venire incontro alle famiglie che giustamente chiedono aiuto”, sottolinea Valditara. L’idea – spiega il ministro – “è quella di garantire ai ragazzi la possibilità di recuperare o potenziare le loro competenze, facendo in modo che, anche in piena estate, ci siano spazi di approfondimento, studio e formazione”.

Tenere, dunque, le scuole aperte anche d’estate, su base volontaria, per “le famiglie di lavoratori che ne fanno richiesta, perché il problema c’è e non è certo secondario”, ribadisce Valditara a La Stampa.

“Il contrasto alla denatalità e il tasso incredibilmente basso dell’occupazione femminile rispetto al resto d’Europa. Per questo, erano stati stanziati 100 milioni di euro nel biennio. In modo da consentire l’apertura estiva di 2.800 scuole. A quei soldi ne abbiamo aggiunti altri, prendendoli dai fondi contro la dispersione scolastica, e così abbiamo avviato progetti in altri 768 istituti”.

Per venire incontro alle nuove esigenze, “dovremo concentrarci di più – spiega Valditara – sulle scuole elementari e medie, perché è in quella fascia d’età che bisogna sostenere maggiormente le famiglie. Ma i progetti ci sono già e sono i più diversi: si fa orientamento, anche per le materie Stem, ci sono percorsi di potenziamento delle competenze di base, poi lingue, laboratori, digitale, sport, arte, cittadinanza”.

In più “c’è il fondo europeo CARE, che promuove azioni di coesione per i rifugiati e per fornire sostegno di emergenza alle persone in fuga dall’Ucraina”.

Secondo Valvitara bisognerà continuare in questo senso e il prossimo anno i soldi stanziati dovrebbero aumentare significativamente”.  Anche per i fondi Pnrr che “sono un buon punto di partenza”.

E’ un modo questo per togliere anche i ragazzi dalla strada e frequentare cattive compagnie.

 

Giovanna Manna

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