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Napoli, in sala operatoria c’è il robot spinale, che azzera il rischio di imprevisti

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Un risultato straordinario è quello ottenuto dal primo intervento di chirurgia robotica vertebrale realizzato con successo all’Ospedale del Mare dall’equipe coordinata da Giuseppe Catapano, direttore della U.O.C. di Neurochirurgia, e da Ciro Fittipaldi, direttore della U.O.C. di Anestesia e Rianimazione, che – per la prima volta – hanno potuto avvalersi di un avveniristico robot spinale. Un macchinario – sottolinea una nota dell’Asl Napoli 1 – che ha arricchito una dotazione tecnologica già all’avanguardia. Grazie a un’operazione durata poco più di tre ore, il paziente ha ritrovato la sua indipendenza e ora potrà condurre una vita del tutto normale. Inutili, per lui, tutti i principali trattamenti conservativi, anni di tentativi che non avevano prodotto alcun beneficio. “L’intervento era oramai la sola opzione possibile”, spiegano Catapano e Fittipaldi. “E grazie a questa tecnologia è praticamente azzerato il rischio di imprevisti”, hanno aggiunto i due chirurghi napoletani.

“Questo robot è in grado di interfacciarsi con l’O-Arm, un sofisticato sistema di acquisizione di immagini già attivo da alcuni anni nella nostra sala operatoria, e con il neuronavigatore. I vantaggi di una tecnologia così avanzata nel campo della chirurgia vertebrale sono innumerevoli – proseguono i chirurghi -. Prima di tutto, consente di effettuare un meticoloso planning preoperatorio, durante il quale vengono valutate tutte le possibili variabili dell’intervento. In questo modo è possibile arrivare al piano chirurgico definitivo senza dover affrontare imprevisti dell’ultimo momento a intervento in corso”.

“Anno dopo anno l’Ospedale del Mare continua a crescere e ad arricchirsi con tecnologie e professionalità all’avanguardia – sottolinea il direttore generale Ciro Verdoliva -. L’obiettivo è quello di fare in modo che ogni presidio della nostra Asl abbia delle eccellenze e che nel complesso l’offerta assistenziale sia sempre più efficace e completa”.

Per consentire l’impiego del robot e portare a termine questo e i futuri interventi, tutto il personale della Neurochirurgia (medici, infermieri di sala e tecnici di neuroradiologia) hanno dovuto completare un lungo periodo di formazione, culminato con un corso intensivo effettuato in Belgio.

In sala operatoria, oltre ai dottori Catapano e Fittipaldi, i neurochirurghi Giuseppe Di Nuzzo e Roberto Granata, l’anestesista Daniele Sorrentino, gli infermieri Antonio Sommese, Dario D’Andrea ed Ersilia Sorrentino e il tecnico di radiologia Gianluca Ilardo.

A sole 48 ore dall’intervento chirurgico il paziente è stato dimesso ed è tornato a casa libero da quel dolore che per sei anni gli ha reso la vita impossibile

foto crediti asl na1

Giovanna Manna

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