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Giulia Cecchettin è stata ferita da Filippo Turetta già davanti a casa sua. La giovane morta dissanguata

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Giulia Cecchettin sarebbe stata accoltellata la prima volta da Filippo Turetta mentre, alle ore 23:18 di sabato sera, 11 novembre,  nel parcheggio davanti alla propria abitazione. 

Poi, da lì, immobilizzata probabilmente con del nastro adesivo argentato, e spinta in auto, raggiungendo in pochi minuti la zona industriale di Fossò, dove è stata  aggredita nuovamente, mentre lei tentava di fuggire via, ferendola mortalmente, anche con calci e pugni. Lo si legge nelle carte del gip che ha firmato la prima ordinanza per tentato omicidio verso il ragazzo, quando il corpo della 22enne non era ancora stato trovato.

Secondo la ricostruzione fatta dalla Procura, Giulia e Filippo erano andati al centro commerciale di Marghera dove hanno mangiato un panino insieme. E subito dopo lui l’ha riportata a casa, ma nel parcheggio vicino all’abitazione di lei, l’ha colpita, la prima volta duramente, forse già con un coltello, che verrà ritrovato, senza manico, dai carabinieri sul posto. Un residente della zona, riporta la Repubblica, dichiara di  aver sentito delle urla. La voce di una giovane che gridava “così mi fai male”, e di aver scorto una persona prendere a calci un fagotto per terra.

Dopo aver spinto Giulia in auto, Filippo Turetta è ripartito e si è diretto nella zona industriale di Fossò, dove è arrivato alle ore 23:29. Lì Giulia è riuscita a scendere dall’autovettura,  probabilmente, già ferita, e  ha cercato, disperatamente, di mettersi in salvo,  fuggendo via da lui. Ma fermata, come inquadrato dalle telecamere di sicurezza della zona industriale, e azienda di un noto marchio commerciale, dopo averla  gettata per terra, facendole anche sbattere la testa contro il marciapiede, Giulia non si è mossa più. Filippo allora ha caricato la giovane, in auto, e alle ore 23:50 è ripartito per una fuga rottambolesca. E bastato questo frangente, pochi minuti, circa mezz’ora in tutto per uccidere l’ex fidanzata. Per poi caricarla anche nel bagagliaio della propria autovettura.

A terra sono rimasti pezzi di nastro adesivo color argento.

Dopo due ore, Filippo è arrivato a Pian delle More, dove ha abbandonato il corpo della povera  ragazza uccisa. Che secondo il medico legale ha cercato disperatamente di difendersi dall’aggressione dell’ex fidanzato, tanto che ha ferite ovunque: sul collo, sulla testa, sulle braccia, e mani. Ieri si parlava di oltre 20 coltellate. E secondo i magistrati, come riporta Repubblica, la giovane è morta “per shock emorragico”. Dissanguata. Ma bisognerà aspettare anche i risultati dell’autopsia.

Una volta concessa l’estradizione, Filippo Turetta, che ora si trova in prigione in Germania, verrà riportato in Italia dove sarà processato:  l’accusa è quella di omicidio volontario aggravato, e pertanto rischia l’ergastolo.

foto crediti rete

 

 

 

Giovanna Manna

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