Secondo le stime preliminari fatte dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta a gennaio 2024 dello +0,3% su base mensile e dello+0,8% su base annua (da +0,6% del mese precedente). Mentre l'”inflazione di fondo”, al netto dei consumi energetici e degli alimentari freschi, decelera da +3,1% a +2,8% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,4% a +3,1%.
“L’indice armonizzato dei prezzi al consumo diminuisce a gennaio dell’1,1% su base mensile, a causa dell’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature di cui l’indice NIC non tiene conto, e aumenta invece dello 0,9% su base annua (in aumento dal +0,5% di dicembre”)”, rileva sempre l’Istat.
Inoltre, l’accelerazione su base tendenziale dell’inflazione è dovuta anche all’aumento dei prezzi dei servizi relativi al trasporto pubblico e dei beni alimentari non lavorati, nonché, vi è anche una diminuzione della flessione dei prezzi dei beni energetici regolamentati; per contro, si attenua l’aumento dei prezzi dei servizi relativi all’abitazione (da +4,2% a +2,9%) e dei beni durevoli (da +1,5% a +0,8%).
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