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Per la social card “Dedicata a te” sono stanziati da parte dello Stato, Governo Meloni,  676 milioni di euro, 500 euro a tessera, con un aumento di 40,30 euro in più, e 30mila beneficiari in più, rispetto all’anno precedente, 1.330.000. Il 4 giugno è stato firmato il decreto ministeriale che avvia la misura, ha detto il ministro dell’Agricoltura e delle Foreste, sovranità alimentare  Francesco Lollobrigida: “Tutti i beneficiari avranno la disponibilità della carta entro settembre”.

“L’Anno scorso abbiamo avuto dati positivi, quindi abbiamo implementato i fondi, i beneficiari e le risorse per le singole persone che riceveranno la card. Lo scorso anno ne hanno beneficiato oltre 1,2 milioni di famiglie, l’ammontare era di 459 euro e le risorse spese in totale sono state pari a 520 milioni”.

La carta non è richiedibile dal cittadino, i beneficiari della carta Dedicata a Te vengono individuati dall’INPS e dai Comuni ove risiedono.​ Sono questi ultimi a comunicare agli interessati l’assegnazione del beneficio e le modalità di ritiro delle carte presso tutti gli Uffici Postali.​ Per effettuare il ritiro è necessario presentare la comunicazione, un documento d’identità in corso di validità e il codice fiscale. A ciascun Comune è assegnata una quota pari al 50% del numero totale di carte, ripartita in proporzione alla popolazione residente, mentre il restante 50% è distribuito in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite medio di ciascun Comune e il valore del reddito pro capite medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione.​ Il titolare/utilizzatore della carta Dedicata a Te dovrà effettuare il primo pagamento entro il 31 gennaio 2024, inoltre le somme dovranno essere interamente utilizzate entro e non oltre il 15 marzo 2024, previa perdita del beneficio.​

I beneficiari sono i nuclei familiari con Isee che non supera i 15mila euro. È richiesta anche la residenza in Italia e di conseguenza l’iscrizione a un’anagrafe comunale. Sono però esclusi quelli che ricevono già qualche altro sussidio da parte dello Stato come sostegno al reddito, come l’Assegno di inclusione o – si legge nel decreto interministeriale di riferimento – “qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà che preveda l’erogazione di un sussidio economico (di livello nazionale, regionale o comunale)”: NASpI, Dis-Coll, indennità di mobilità, cassa integrazione. Non spetta nemmeno a chi riceve già la Carta Acquisti. A ogni nucleo familiare spetta una sola social card. Corsia preferenziale per quelli con almeno tre componenti e indicatore Isee particolarmente basso. Poi ci sono quelli con tre componenti e almeno un nato entro il 31 dicembre 2006 e quelli – sempre con tre componenti – in cui un componente è nato entro il 31 dicembre 2010.

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