I primi nove mesi del 2024, ad un anno dal decreto Caivano, hanno fatto registrare un numero record di misure punitive emesse nei confronti dei minorenni.
E’ quanto emergerebbe dal dossier “Tutti dentro” pubblicato dalla ‘lavialibera’, la rivista di Libera e Gruppo Abele, realizzato in collaborazione con l’associazione Antigone.
Solo nell’ultimo anno, si legge nel dossier, i provvedimenti destinati ai minori sono più che raddoppiati, passando dai 380 del 2023 agli 819 dei primi nove mesi dell’anno 2024, e rappresentano oggi il 20% del totale. La metà, ovvero 431, è rappresentata da avvisi orali del questore, misura di “prevenzione della violenza giovanile” introdotta dal decreto insieme all’ammonimento.
L’aumento più significativo si è registrato per il Daspo, nato come strumento contro il tifo violento e progressivamente esteso con i decreti Minniti (2017), Salvini (2018) e Lamorgese (2020): sulla popolazione complessiva, l’applicazione di questa misura è cresciuta dell’800 per cento in meno di sette anni. E per quanto riguarda il capitolo minori dal dossier emergerebbe anche che si è passati dai 5 provvedimenti del 2018 ai 343 dei primi nove mesi dell’anno corrente: facendo registrare un aumento di 70 volte superiore.
Dal punto di vista ‘territoriale’, la Lombardia è la regione in cui si registra il maggior numero di provvedimenti emessi dal gennaio del 2017 al 30 settembre 2024 (2.349), seguita dalla Campania (2.076) e poi anche Sicilia, Veneto ed Emilia Romagna (con 1.359, 1.356 e 1.016 provvedimenti complessivi).
Tra le grandi città, il maggior numero di provvedimenti contro minori si registra a Roma (85), seguita da Napoli (84), Torino (67), Palermo (66) e Milano (60). Guardando solo ai primi nove mesi del 2024, è Palermo a registrare il primato, con 44 provvedimenti, mentre l’aumento più importante rispetto all’anno precedente si registra a Firenze, Modena, Venezia e Treviso.
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