“Per la mia Micia la notte di Halloween è stata fatale. Non si è trattato di un’incidente bensì di un orrore compiuto da un gruppo di ragazzi che per ‘divertirsi’ han ben pensato di accenderle un petardo in bocca”. Queste le parole della denuncia della proprietaria della povera gattina uccisa, nel gruppo Facebook di “Sei di Storo se…”, di sei mesi data prima per scomparsa ma poi ritrovata morta la mattina del 1° novembre a Storo, appunto, un comune della provincia di Trento.
“Come si può arrivare a tanto? – continua ancora la donna, sotto shock, raccontando tutta la terribile vicenda. – Micia è stata poi trovata da dei ragazzini, gli stessi che poco prima l’avevano vista e persino coccolata… data la sua infinita dolcezza. Scrivo queste parole per denunciare ciò che è successo e per far sapere a tutti fin dove può spingersi la crudeltà umana”. Portata a conoscenza della vicenda, l’onorevole Maria Vittoria Brambilla, presidente e fondatrice della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (LEIDAA), invoca “pene più severe”.
“Questi episodi, che spesso ci sembrano distanti e quasi irreali, – continua nella sua denuncia social la proprietaria di Micia – succedono anche nei nostri piccoli paesi, lì dove pensiamo di essere al sicuro. Abbiamo scoperto cosa è successo solo ieri pomeriggio e, purtroppo, non sappiamo chi possa aver commesso un gesto tanto crudele”.
Da qui l’appello finale: “Chiedo a chiunque abbia visto o sentito qualcosa di non rimanere indifferente”. Dalla donna, intanto, è stata sporta denuncia contro ignoti.
“Quanto è avvenuto in provincia di Trento è vergognoso! Non è possibile che un povero animale sia stato ucciso in una maniera così brutale e vergognosa, da giovani criminali senza cuore”. A parlare è Michela Vittoria Brambilla, in qualità di presidente e fondatrice della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (LEIDAA), commentando la tragica notte di Halloween a Storo (Trento).
“Si tratta – aggiunge ancora l’on. Brambilla – di un episodio terribile che ricorda quello avvenuto a luglio a Lanusei (in Sardegna, ndr) in cui un ragazzo aveva lanciato un gattino da un cavalcavia e si era fatto riprendere, per poi postare tutto sui social. Dobbiamo intervenire subito insegnando il rispetto per gli animali e l’ambiente a scuola, visto che in tutta probabilità gli autori dell’efferato gesto sono minorenni, ma anche inasprendo le pene per chi maltratta e uccide come chiedono due mie proposte di legge”.