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“Lo studio del medico dove è stata operata Margaret Spadanon risulta essere autorizzato per attività procedurali“. A dirlo è il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. “Daremo agli investigatori e ai Nas tutte le informazioni”, ha detto, ancora Rocca.  “Queste cose sono una vergogna. I medici per primi sanno che l‘autorizzazione sanitaria, che non riguarda l’accreditamento, serve per poter svolgere una qualsiasi attività sanitaria di carattere privato. Sono requisiti minimi essenziali per la salute delle persone. Il mancato rispetto di queste norme è una violazione e un insulto alla stessa professione medica”, ha sottolineato ancora il presidente dell Regione Lazio.

La giovane  aveva 22 anni, era andata a Roma per sottoporsi ad una rinoplastica, presso uno studio medico estetico il cui contatto era stato trovato su TikTok. Margaret, sarebbe deceduta prima dell’intervento chirurgico, subito dopo la somministrazione dell’anestesia locale.

Intanto dalle prime informazioni emergerebbe che l’autopsia, svolta all’istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata di Roma, ha riveato che la morte della povera Margaret sarebbe avvenuta per arresto cardiocircolatorio in un quadro ricollegabile “a sofferenza acuta” la cui origine dovrà essere accertata con gli esami tossicologici e istologici per capire cosa è stato somministrato prima e dopo il malore.

Gli inquirenti dovranno, inoltre, analizzare ora anche il cellulare della ragazza deceduta per ricostruire gli accordi, presi in estate, per effettuare l’intervento chirugico in autunno.

La giovane avrebbe chattato al cellulare con il figlio del titolare dello studio a cui avrebbe mandato anche l’esame dell’elettrocardiogramma via WhatsApp.

Secondo il racconto fornito dal fidanzato agli inquirenti, la mattina del 4 novembre, prima di sottoporsi all’intervento, la giovane aveva mangiato mezzo panino e bevuto una bevanda analcolica. Il dramma si è consumato in pochi minuti. Margaret è entrata nell’ambulatorio in tarda mattinata.

Per alcuni minuti i due dottori hanno cercato di rianimarla, un disperato tentativo di salvarle la vita che è stato ripreso in un breve video, circa dieci secondi e ora finito agli atti del procedimento, dal fidanzato della ragazza. I medici hanno quindi allertato il 118 che ha trasportato la 22enne all’ospedale Sant’Eugenio intubata e in gravissime condizioni. Dopo tre giorni di agonia il tragico epilogo su cui oggi i familiari chiedono tutta la verità.

Un elemento già acquisito è la totale assenza  di una cartella clinica, compreso il consenso informato, all’interno del centro dove non sono stati trovati neanche atti legati alla tenuta della contabilità.

ph credit pixabay

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