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Sonila Cani, di origini albanesi,

morta il 21 marzo 2021 in un alloggio alla periferia della città dove viveva con il compagno e il figlio di 2 anni. Tre anni dopo, la Procura del capoluogo piemontese ha deciso di indagare su quel caso, perché alcune cose non tornano ancora ad oggi.

La giovane era  obbligata a prostituirsi proprio dal suo compagno, e potrebbe essere stata indotta da lui al suicidio.

La storia di Sonila è emersa durante un’operazione condotta da parte della polizia di stato, che ha portato a cinque misure cautelari, tre in carcere e due divieti di dimora a Torino, per reati che vanno dalla rapina al favoreggiamento della prostituzione e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Sedici le persone indagate, tra cui il compagno della 21enne scomparsa.

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