Una studentessa belga che ha raccontato a un quotidiano belga di esser stata aggredita sessualmente, assieme a cinque amici, la sera di Capodanno in Piazza Duomo a Milano ha confermato l’episodio all’agenzia di stampa Ansa, annunciando che nei prossimi giorni presenterà denuncia alle autorità belghe.
“L’aggressione è avvenuta dopo la mezzanotte, credo fosse passata da una ventina di minuti – ha raccontato la ragazza -. Eravamo proprio all’ingresso della galleria (Galleria Vittorio Emanuele II, ndr), non molto lontani dalla postazione in cui c’erano alcuni poliziotti in Piazza Duomo, che erano all’esterno della galleria, sulla sinistra. Ci eravamo rivolti a loro poco prima per chiedere dove poter cercare un taxi per rientrare in sicurezza all’albergo”. Durante l’assalto “credo che non ci vedessero perché eravamo dietro a una colonna e c’era molta confusione, moltissima gente. Siamo stati circondati da tanti uomini, credo fossero 30 o 40“. Il gruppo di amici era composto da quattro ragazze e due ragazzi, aveva già raccontato la studentessa di Liegi.
“Tutti siamo stati toccati fuori e sotto i vestiti. Non ci hanno spogliati. Non siamo stati buttati a terra e non siamo caduti, anche perché era difficile solo muoversi: c’era moltissima gente. Quando siamo riusciti a svicolare abbiamo percorso tutta la galleria e all’uscita dall’altra parte” (in Piazza della Scala, ndr) “ci siamo rivolti a una poliziotta per raccontarle tutto”. “Ho deciso di parlare con i media perché sui quotidiani italiani di questi eventi non ci sono informazioni. Questa settimana andiamo alla polizia qui in Belgio per far denuncia“, ha spiegato la ragazza dando anche la propria piena disponibilità a venir contattata già oggi dalle autorità italiane. “Ho chiesto assistenza psicologica e avrò un appuntamento giovedì a Liegi al Chu”, l’ospedale universitario. “Siamo tutti ancora sotto choc”.
Le dichiarazioni fatte dalla ragazza hanno fatto subito scattare gli accertamenti preliminari degli specialisti della Squadra mobile, che contatteranno la giovane per raccogliere la sua versione dei fatti e capire con esattezza dove e quando siano avvenuti i fatti da lei raccontati, così da calibrare sia l’analisi delle immagini delle telecamere sia le verifiche sulle persone controllate quella notte.
Nella zona di Piazza Duomo, la notte di Capodanno c’erano oltre 200 uomi delle forze di polizia, tra agenti, carabinieri e finanzieri: circa 110 distribuiti in corrispondenza dei sei principali punti di accesso (via Mengoni, Galleria, piazza Fontana, via Marconi, via Mazzini e corso Vittorio Emanuele); altri 46, tra investigatori della Mobile in borghese e agenti delle squadre di polizia giudiziaria dei commissariati, si sono mossi all’interno dell’area per intercettare eventuali blitz per rapina, aggressioni o altro (nel mirino sono finiti pure sette ragazzi identificati dopo essere scesi dal basamento della statua equestre di Vittorio Emanuele); un’altra ventina si è dedicata alle verifiche in chiave “zona rossa”; e un’altra cinquantina, divisa in due nuclei di pronto intervento, che ha fatto base tra la piazza Mercanti e il posto di comando interforze davanti al Palazzo Reale.
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