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Un nonno di 77 anni, Giuseppe Mancini, per tutti Pino, un tempo maresciallo dell’Aeronautica militare, con la passione per la letteratura,  riscrive a mano l’opera dantesca rivisitata e riassunta, rilegata in due volumi: un lavoro di 262 pagine scritte in sette mesi.

Un regalo molto speciale per le sue nipoti, racconta l’uomo a la Gazzetta del Mezzogiorno. Perché la mente, come scrive nella dedica alle sue Zoe e Mia, “deve essere sempre impegnata e non con il cellulare, ma con la lettura, la curiosità e facendoti domande, cercando di imparare sempre cose nuove”.

 La sua storia inizia a maggio 2024, quando, desideroso di un passatempo per trascorrere le sue giornate, decide di acquistare le tre cantiche dantesche (Inferno, Purgatorio e Paradiso). Così nonno Pino pensa a come raccontare il capolavoro alle giovanissime nipoti, di 12 e 14 anni. Risultato? Un lavoro di 262 pagine scritte in sette mesi (91 pagine per l’Inferno, 91 per il Purgatorio e 80 per il Paradiso) in cui spiega il senso della grande opera letteraria in modo semplice augurandosi che “le sue nipoti possano usufruirne una volta diventate più grandi”.

ph credit dal web viveresenigallia