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La prefettura dell’Aquila dopo l’invasione di turisti a Roccaraso, ha deciso  che potranno accedere al comprensorio dell’Alto Sangro, al massimo un cento bus. Il filtro avverrà sulla statale 17, all’altezza di Roccaraso.

Il prefetto, Giancarlo Di Vincenzo, ha riunito sindaci e forze dell’ordine per potenziare controlli e i posti di blocco, in modo tale da poter evitare il ripetersi di quanto è avvenuto domenica scorsa: ossia centinaia e centinaia di pullman strapieni, che oltre a paralizzare il traffico, hanno danneggiato anche l’immagine del comprensorio sciistico, come rilevato dagli stessi operatori turistici.

“Le recenti discussioni sull’overtourism – spiegano i gestori del comprensorio AltoSangroSkipass – riguardano solo i visitatori non sciatori, che hanno frequentato il paese, non rispecchiano la realtà del comprensorio. Roccaraso è e rimane meta di prestigio. Il comprensorio vanta 29 impianti e 100 chilometri di piste, un orgoglio per l’Abruzzo”.

Nelle prossime ore i sindaci di Roccaraso, Castel di Sangro, Pescocostanzo, Rivisondoli e Rocca Pia, con l’avallo dell’Anas, emaneranno le ordinanze per fissare il tetto dei cento bus.

Ma secondo l’Ucdl, Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà, quanto deciso non basta. Infatti, il presidente, Erich Grimaldi, ha proposto di istituire “la prenotazione obbligatoria per i bus turistici per evitare il rischio di sovraffollamento anche con il limite dei 100 mezzi, l’ introduzione della tassa d’ingresso, e ancora le sanzioni contro il degrado e la videosorveglianza”. E chiede che le autorità prendano provvedimenti seri anche contro chi continua a pubblicizzare eventi che aggravano la situazione.

“Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo non possono essere ostaggio di un turismo irresponsabile”, conclude il presidente Erich Grimaldi.

ph credit pixabay