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Hanno paura dal 2024  oltre 14.000 persone che si sono rivolti al centro antiveleni dell’azienda ospedaliera di Verona. A destare le maggiori preoccupazioni, il morso – vero o presunto – del ragno violino.

Giorgio Ricci, il direttore del centro antiveleni spiega il fenomeno: “La gente in generale ha paura di essere avvelenata, ma nella maggior parte dei casi si tratta di psicosi infondata”.

Sappiamo, però, che il ragno violino (Loxosceles rufescens) è una delle specie di ragno delle più velenose presenti in Italia. Il pericolo non è dovuto alla sua indole aggressiva, ma è legato al fatto che alle nostre latitudini questo aracnide vive nelle case, per cui non è troppo difficile entrarvi in contatto. E quando si sente minacciato, anche inconsapevolmente, può difendersi con un morso. Quest’ultimo non è particolarmente doloroso, per cui capita che lì per lì nemmeno lo si avverta. Ma le sostanze che rilascia nel nostro organismo sono però molto tossiche e causano gravi problemi.  Hanno un’azione citolitica e necrotizzante dei tessuti. La sfingomielinasi, ad esempio,  è l’enzima responsabile della necrosi tissutale e del reclutamento di leucociti nel sito del morso, a loro volta responsabili di una grave reazione infiammatoria.

Conseguenze cliniche della puntura di ragno violino

I 4 differenti stadi di gravità:

  • Lieve, con sintomi leggeri, localizzati solo nel punto dove è avvenuta la puntura;
  • Moderata, da cui derivano: eritema, prurito e una piccola lesione nel punto del morso che esita in una escara, autolimitante;
  • Escarotica (o cutaneo-necrotica), con formazione di lesioni necrotiche che evolvono in ulcere crateriformi. Compare in seguito una lesione eritemato-flittenulare a contenuto siero-ematico, che esita in escara. Tali ulcerazioni possono raggiungere anche le dimensione di diversi centimetri e avere difficoltà a rimarginarsi. A volte le lesioni necrotiche possono essere piuttosto estese e richiedere la rimozione del tessuto morto o, addirittura, l’amputazione dell’arto colpito;
  • Sistemica (o viscero-cutane). È una forma molto rara che si sviluppa insieme alla forma escarotica nelle prime 24-48 ore dal morso. È caratterizzata da malessere generale, brividi, febbre, dolori muscolari, nausea, vomito, ecchimosi, ematuria, trombocitopenia e anemia emolitica. In persone particolarmente sensibili (ad esempio bambini o immunodepressi) tale forma grave può evolvere in uno stato comatoso e anche nella morte del paziente.

Cosa fare in caso di morso del ragno violino?

Non esiste un antidoto per il veleno del ragno violino. Tuttavia, nei sanitari ospedalieri vengono somministrate forti terapie antibiotiche, che nella maggior parte dei casi evitano gli eventi più nefasti descritti in precedenza. Quando si viene a contatto con un ragno violino bisogna subito recarsi in ospedale. L’ideale sarebbe portare con sé l’insetto, in modo da permettere ai sanitari di potero identificare al meglio, ma ma non sempre questo è possbile.

ph credit pixabay