I prezzi alle stelle raggiunti dalle uova negli Stati Uniti d’America (quasi 8 dollari per una confezione da dodici), complice anche l’epidemia di aviaria, stanno generando panico, tanto da spingere in particolare, l’ambasciata americana a lanciare un appello al Veneto, la prima regione per produzione seguita dalla Lombardia e dall’ Emilia-Romagna.
“A fronte di perdite per aviaria che superano di tre volte la produzione italiana, abbiamo risposto che avremmo avviato un monitoraggio per vedere se è possibile dare una mano – la risposta di Gian Luca Bagnara, presidente nazionale di Assoavi e del gruppo di lavoro uova e pollame del Copa-Cogeca a Bruxelles – garantendo gli impegni presi con il nostro mercato”.
“Il consumo sta aumentando, si è sfatato il falso mito che le uova facciano male”, spiega Bagnara al Corriere del Veneto.
Aumento dei consumi per la Pasqua 2025
In occasione delle due prossime festività (la Pasqua cristiana e quella ebraica) secondo stime negli Usa serviranno almeno 210 milioni di uova. Gli americani, infatti, sono forti consumatori di questi prodotti: 272 pro capite l’anno.
“Sono arrivate molte richieste agli imprenditori agricoli veneti, da Verona a Padova – ricorda Michele Barbetta, presidente del settore avicolo di Confagricoltura Veneto -, ma pure noi siamo al limite con la produzione e non possiamo garantire un approvvigionamento. L’epidemia aviaria è stata pesante anche in Italia, anche se non come negli Stati Uniti. Dall’autunno sono state abbattute 4 milioni di galline ovaiole su 41 milioni, concentrate principalmente negli allevamenti in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, pari al 10%. Significa una perdita di 1,4 miliardi di uova su un totale di 14 miliardi”.
ph credit pixabay