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Una donna di 55 anni, toscana, dal 2007 affetta da sclerosi multipla a decorso progressivo primario che l’ha resa completamente paralizzata, chiede l’eutanasia.  “Libera sta soffrendo a livelli insopportabili a causa della malattia e di ulteriori complicazioni, attende con urgenza l’intervento della Corte costituzionale per poter porre fine alle proprie sofferenze”. La donna ha avuto l’ok per l’accesso al suicidio assistito ma le sue condizioni non le consentono di autosomministrarsi il farmaco letale. Vorrebbe lo facesse il suo medico di fiducia, per questo è ricorsa al tribunale di Firenze che ha poi sollevato una questione di costituzionalità.

L’udienza in Consulta ci sarà il prossimo 8 luglio. L’associazione Luca Coscioni lancia un appello per Libera (il nome è di fantasia). Spetta al segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, ribadire la posizione della Chiesa sul fine vita: “Noi speriamo veramente che qualunque soluzione, qualunque decisione venga presa sia a salvaguardia della dignità umana”. Parole che spingono il segretario di +Europa, Riccardo Magi, a ricordare “la laicità dello Stato contro una trattativa con la Chiesa che porterebbe a una legge a ribasso”.

La presidente della Commissione Giustizia del Senato Giulia Bongiorno conferma che il 17 luglio il testo sul fine vita approderà in aula al Senato. Una legge però che, sottolinea Fratelli d’Italia per voce del presidente della Commissione Affari Sociali Francesco Zaffini, e che non dovrà coinvolgere il servizio sanitario nazionale: “Il denaro pubblico non può essere speso per una prestazione che si traduce nel diritto di morire”.

 

ph credit pixabay