Il 30 settembre, secondo vecchie profezie e scritture, sarebbe ammantato da un oscuro presagio: per oggi infatti è previsto un raro fenomeno astronomico, la Luna Nera che, per alcuni, rappresenta un chiaro segnale: la fine del mondo è vicina.
La Luna si dice Piena, quando il lato del satellite, rivolto verso la Terra è completamente illuminato dalla luce del sole, si dice Nuova (o Nera), quando il lato rivolto verso il nostro pianeta è completamente in ombra.
Oggi, Venerdì 30 settembre, però, la Luna non sarà Nera per tutti: apparirà così nell’emisfero occidentale, mentre in Italia, Africa, Asia e Australia, la luna nuova sarà scura dopo la mezzanotte, quando sarà già iniziato il mese di ottobre.
La Luna Nera è un fenomeno che in realtà, si manifesta ogni 32 mesi, tuttavia questa volta capiterà di venerdì e avrà un peso piuttosto rilevante per i più superstiziosi, visto che si presenterà a cavallo dell’ultimo giorno del mese di settembre, primo di ottobre e in un mese quello di settembre in cui il primo giorno, c’è stata in cielo una eclissi di sole ad anello, in cui la Luna è stata perfettamente allineata alla Terra e al Sole (apparsa appunto come un anello), e questa circostanza, unita alla Luna Nera dell’ultimo giorno del mese, farebbe sorgere i più nefasti presagi.
A fine ottobre, si capovolgeranno i ruoli: per i miliardi di persone che vivono nell’emisfero orientale, la Luna nera arriverà il 30 ottobre, o addirittura il giorno seguente per gli abitanti di Asia orientale, Giappone, Australia e Nuova Zelanda.
La luna è una costola della terra, nata dopo un violento impatto con un altro pianeta, più piccolo.
Recenti analisi hanno dimostrato come la Luna e la Terra sono composte dalle stesse, identiche rocce. Nate da un’aggregazione di polveri della Terra strappate dall’impatto di con un pianeta più piccolo che polverizzo’ e vaporizzo’ buona parte del nostro pianeta.
La conferma arriva ora da analisi chimiche più accurate, pubblicate su Nature, da un gruppo di ricerca coordinato da Kun Wang, dell’Universita’ americana di Harvard.
”I nostri risultati forniscono la prima prova concreta che l’impatto ha fatto letteralmente vaporizzare gran parte della Terra”, spiega Wang.
I ricercatori hanno riesaminato sette campioni di roccia lunare portati sulla Terra da diverse missioni del programma americano Apollo, confrontando i risultati con le analisi di otto rocce terrestri che si sono formate nel mantello, strato presente tra crosta e nucleo.
Uno spettacolo davvero dal punto di vista astrologico per il mese di gennaio e febbraio.
Cinque pianeti allineati uno accanto all’altro. Venere, Marte, Giove, Saturno e Mercurio si mostreranno in un fenomeno che non si verificava dal 2005.
Dagli ultimi giorni di gennaio fino a metà febbraio, alle prime luci del mattino, come segnala Media Inaf dell’Istituto nazionale di astrofisica, saranno visibili e disposti su una linea immaginaria che va da sud est verso ovest.
Un fenomeno per certi versi piuttosto usuale. E’ infatti possibile trovare Venere, Marte, Giove e Saturno allineati, soprattutto nelle prime ore del mattino, ma ciò che rende ancora più straordinario questo fenomeno è certamente la presenza di Mercurio, sebbene sia più basso sull’orizzonte, a sud est.
A seguire lo sguardo verso ovest, salendo leggermente più su si potranno vedere ad occhio nudo Venere, Saturno, Marte e più distante ancora, ma sempre più basso sull’orizzonte, Giove. Nel primo periodo Mercurio sarà il più basso sull’orizzonte e anche il più pallido, per poi risalire sempre più fino ad arrivare ai primi di febbraio a posizionarsi sotto Venere.
Inoltre dalla fine di gennaio la Luna potrà essere una vera e propria guida, un punto di riferimento per l’osservazione dei pianeti in allineamento: dagli ultimi giorni del mese, si sposterà infatti vicino ad ogni pianeta, permettendo con così una facile individuazione degli stessi.
Il 28 gennaio si accosterà a Giove, il 1 febbraio a Marte, il 4 febbraio a Saturno, per poi affiancarsi a Venere il 6 febbraio.
Il 7 febbraio sarà in piccola parte visibile sotto Mercurio. I cinque pianeti saranno di nuovo osservabili tutti insieme, ma di notte, il prossimo agosto.
Non solo plenilunio, cometa e stelle cadenti, ma anche due asteroidi ci saranno nel cielo del prossimo Natale.
Il cielo invernale si prepara a regalare grandi spettacoli e emozioni prima e dopo le feste natalizie.
Proprio ieri è avvenuto il passaggio ravvicinato alle ore 13.10 (ora italiana), di un piccolo asteroide di 12-13 metri, chiamato 2015YB, passato a circa 77mila chilometri dalla Terra. Ovvero ad 1/5 della distanza media tra Terra e Luna.
Ma non è certamente l’unico. Proprio il 24 dicembre infatti, ne passeranno altri due, ma a distanze superiori: ”Il primo sarà l’asteroide 2015XX378, del diametro di 50 metri circa, che passerà a 2,6 milioni di chilometri dalla Terra alle 02.53 del mattino – spiega Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope – il secondo, alle 14.08 sarà invece l’asteroide 2003SD220, del diametro di 1,5 chilometri, ma che passerà ad una distanza di ben 10 chilometri dalla Terra. Dunque non c’è alcun tipo di pericolo per noi”.
E continuando nei giorni, il 22 dicembre si entrerà nel Solstizio d’inverno alle ore 5.48 del mattino, segnando così l’inizio della stagione invernale, mentre il 23 dicembre la Luna giocherà a nascondino con Aldebaran.
”E’ la stella più luminosa della costellazione del Toro – sottolinea Paolo Volpini, dell’Unione astrofili italiani (Uai) -. L’occultazione di Aldebaran da parte della Luna durerà un’ora, a partire dalle 19 circa, sarà ben visibile al grande pubblico senza bisogno di particolari strumenti”.
Infine, il 25 dicembre, giorno di Natale ci sarà la Luna piena, che metterà ‘in ombra’ la cometa Catalina, ”visibile nella seconda parte della notte – aggiunge Masi – che sarà possibile osservare meglio all’inizio del mese di gennaio, quando la Luna sarà meno ingombrante”.
In ultimo ma non di minore importanza, fino a fine mese si potrà osservare qualche stella cadente e chiudere l’anno in bellezza, esprimendo qualche desiderio per il nuovo anno.
Dando il benvenuto al nuovo, conclude Volpini, durante il quale ci sarà anche ”la congiunzione tra la Luna e Giove”.
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