Un recente studio condotto presso l’istituto Karolinska di Stoccolma e pubblicato, su Annals of epidemiology, dimostra che il vino possiede proprietà salutistiche, purché il suo consumo sia moderato. (altro…)
Una genovese affetta da due tumori ha deciso di intentare per la prima volta in Italia una causa contro tre produttori di bevande alcooliche, sostenendo dunque che sull’etichetta delle loro bevande non vengono indicati come già accade per le sigarette, i rischi che si corrono per la salute. (altro…)
Secondo uno studio canadese, condotto dai ricercatori della Joseph Rowntree Foundation, il vizio di bere si tramanda “da padre a figlio”.
I ricercatori hanno esaminato le risposte di 5.700 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 16 anni, a domande specifiche sul loro rapporto con l’alcol e su quello dei genitori.
Da qui è emerso confrontando i dati raccolti, che aver vissuto con genitori dediti al bere raddoppia le probabilità di sviluppare questa dipendenza una volta che si diventa adolescenti.
In particolare la fascia di età tra i 15 e i 16 anni sarebbe quella più esposta al rischio, con il 52% del totale che si è ubriacato una o più volte. A seguire la fascia 13-14 anni, in cui la percentuale scende poi al 25%.
Altri fattori che spingerebbero nell’abuso di alcol, sono il frequentare ogni giorno amici che bevono regolarmente – in questa circostanza, le probabilità si quadruplicano – e il non essere controllati quando si è davanti alla tv e si guardano programmi vietati ai minori.
Gli esperti hanno posto l’attenzione sui genitori, e si sono resi conto che con un controllo maggiore da parte loro, le probabilità di avere figli dei baby alcolisti diminuivano drasticamente.
L’eccessivo consumo di alcol da giovani potrebbe avere serie conseguenze da adulti sullo stato di salute fisico e psichico causando, soprattutto, ansia e depressione. (altro…)