Come sarebbe stata la vita di Anne Frank se non fosse morta in un campo di concentramento di Bergen Belsen? Cosa ne sarebbe stato dei suoi sogni e dell’adolescenza di cui scriveva nel suo diario? E che tipo di identificazione si crea oggi in una ragazzina della stessa età di Anne e di Kitty, l’amica immaginaria a cui Anne scrive nel diario, dopo una visita nel Memoriale di Bergen Belsen? Che comunicazione può sviluppare coi suoi coetanei per condividere i pensieri che quella vicenda le trasmette? (altro…)
Si celebra oggi la Giornata della Memoria. Istituita in Italia con la legge 211 del 20 luglio 2000. (altro…)
Grande entusiasmo per la visita del Papa. Al suo arrivo davanti la sinagoga di Roma, salutato da un applauso dalla folla. Romani e turisti hanno immortalato l’ingresso del pontefice con i loro dispositivi elettronici. Anche dall’interno della sinagoga c’era chi non ha voluto perdersi l’occasione di avere una foto del Pontefice.
«È arrivato in sordina. Con il suo stile sobrio» commenta una signora non appena lo vede da lontano. «Is the Pope? Is the Pope? Fantastic!», dice una turista americana incredula di trovarsi il santo padre davanti.
Il panorama dei rapporti tra cattolici ed ebrei, «innegabilmente positivo, non deve indurre alcuno a interrompere il cammino intrapreso per raggiungere nuovi e ulteriori progressi» ha sottolineato il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, nel suo discorso durate la visita del papa in Sinagoga. «Ritengo necessario realizzare una strategia comune che consenta un’ampia diffusione presso tutta la popolazione, della conoscenza del grande lavoro svolto e del consolidamento dei sentimenti di rispetto reciproco di amicizia e di fratellanza che fino ad oggi sono rimasti circoscritti ai vertici religiosi e culturali; ancora circolano con frequenza pregiudizi e discorsi improntati a un disprezzo che ci offende e ci ferisce».
Voi siete i nostri fratelli e le nostre sorelle maggiori nella fede». «Tutti quanti apparteniamo ad un’unica famiglia, la famiglia di Dio, il quale ci accompagna e ci protegge come suo popolo». «Con questa mia visita – ha ricordato Francesco – seguo le orme dei miei Predecessori. Papa Giovanni Paolo II venne qui trent’anni fa, il 13 aprile 1986; e Papa Benedetto XVI è stato tra voi sei anni or sono. Giovanni Paolo II, in quella occasione, coniò la bella espressione ‘fratelli maggiorì, e infatti voi siete i nostri fratelli e le nostre sorelle maggiori nella fede».
Nel dialogo interreligioso, ha aggiunto ancora il Papa «è fondamentale che ci incontriamo come fratelli e sorelle davanti al nostro Creatore e a Lui rendiamo lode, che ci rispettiamo e apprezziamo a vicenda e cerchiamo di collaborare».
Al Ghetto e nelle aree vicine Roma, è una vera e propria zona rossa, per la visita di oggi di Papa Francesco alla Sinagoga e alla Comunità ebraica romana.
Fin dalle prime ore di questa mattina infatti, la Questura di Roma ha vietato la sosta di veicoli da via del Teatro Marcello a via Arenula, passando per lungotevere dei Pierleoni fino ad arrivare a Monte Savello.
Chiusa anche l’area archeologica del Teatro Marcello. Rimossi tutti i cassonetti e i contenitori del rifiuti.
Il lungotevere De’ Cenci sarà chiuso dalle ore 13.30 alle ore 18 tra via del Foro Olitario e via Arenula.
Ottocento gli uomini in campo tra poliziotti e carabinieri.
Secondo il programma, il Santo Padre dovrebbe arrivare alle 16.
Tre i varchi d’accesso controllati dalle forze dell’ordine con i metal detector portatili per assistere alle cerimonie durante le quali il Pontefice deporrà una corona d’alloro.
Il Papa deporrà prima i fiori sulla lapide che ricorda la deportazione del 1943 e poi entrerà in Sinagoga.
È la terza volta che un Pontefice entra in una Sinagoga. Il primo fu, Giovanni Paolo II su invito dell’allora rabbino Elio Toaff il 13 aprile del 1986, il secondo Papa Benedetto XVI che fece visita in Sinagoga il 17 gennaio del 2010. A ricevere il pontefice oggi, il rabbino capo Riccardo Di Segni.
Il professore Olivier Ertzscheid dell’Università di Nantes e la parlamentare francese Isabelle Attard hanno deciso di pubblicare in rete il celebre ‘Diario di Anna Frank’.
Il racconto della prigionia di un’adolescente ebrea, uccisa in un campo di concentramento.
Una versione integrale, in lingua originale e gratuita, disponibile da alcuni giorni su internet.
Il diario di Anna Frank, morta in un campo di concentramento di Bergen Belsen nel 1945, a soli 15 anni, dovrebbe essere libero da copyright, e da vincoli di diversa natura legati ai diritti d’autore.
Ma l’Anne Frank Foundation, costituita nel 1957 dal padre della ragazza, Otto Frank, unico sopravvissuto allo sterminio, per preservare nel tempo la distruzione del manoscritto, nel nascondiglio di Amsterdam dove Anna visse con la famiglia sino a quando la famiglia non fu tradita dai vicini di casa, deportata e in parte sterminata nei campi di concentramento, contesterebbe la scadenza dei termini in quanto Otto, considerato co-autore, è morto nel 1980 e pertanto, i 70 anni secondo le leggi europee in materia di proprietà intellettuale sui libri, non sono ancora passati.
La fondazione ha già pronta da tempo una versione digitale del ‘Diario’ con una ricostruzione filologica delle varie versioni e approfondimenti storici, di cui non ha mai annunciato ufficialmente la data di pubblicazione.
Intanto, però, come annunciato da Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” il ‘Diario’, è online in lingua originale e in una versione totalmente gratuita.
Nella “Giornata della memoria”, che si celebra, per la quindicesima volta, nel nostro Paese, oggi, martedì 27 gennaio, data in cui, 70 anni fa, furono aperti ed abbattuti i cancelli di concentramento di Auschwitz, e il mondo scoprì, in tutta la sua drammaticità i crimini compiuti dai nazisti contro gli ebrei, sono tante le iniziative messe in campo in Italia e in altre parti del mondo. (altro…)
Questa sera, alle ore 21, su Rai Cultura, Rai5 (ch. 23 del digitale terrestre e ch. 13 TivùSat) sarà trasmesso il concerto di Ute Lemper, grande cantante, attrice tedesca e protagonista della serata dal titolo “Tutto ciò che mi resta“, dedicata alla musica composta dagli ebrei nei lager. (altro…)
Si è aperta un’aspra polemica a causa dell’esposizione a Torino, in piazza Castello, i un vagone di treno merci in memoria delle deportazioni degli ebrei nei campi di concentramento. (altro…)
In molti, quando l’hanno vista, hanno subito notato l’incredibile somiglianza, tra la maglietta per bambini di Zara e le divise che i nazisti facevano indossare agli ebrei nei campi di concentramento. (altro…)
Un pacco contenente una testa di maiale è stato recapitato alla sinagoga di Roma. Sul posto sono intervenuti subito gli artificieri per verificarne il contenuto dopo l’allarme arrivato alla polizia. (altro…)