Gli Chef stellati Uliassi, Cedroni, Bei, Ciotti e Recanati insieme alle “stelle dell’imprenditoria”, sono scesi al fianco degli specialisti della Clinica Oncologica dell’Università Politecnica delle Marche nel progetto “Le Stelle per l’Oncologia”: un’iniziativa itinerante e solidale rivolta a pazienti oncologici e cittadini per divulgare corretti stili di vita e sana alimentazione. (altro…)
All’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino arriva una rivoluzionaria apparecchiatura per aiutare le pazienti che si sottopongono a chemioterapia a non perdere i capelli, grazie all’Associazione “Insenoallavita” Onlus. (altro…)
Ci sono due giovani ricercatrici italiane tra i premiati dell’American society of clinical oncology (Asco), il più importante evento annuale dedicato all’oncologia, in corso a Chicago fino al 7 giugno: Carlotta Antoniotti ed Emanuela Palmerini, due oncologhe under 30 premiate con il prestigioso Conquer cancer Foundation Merit Award Recipients 2016. (altro…)
Gli italiani, sembrerà strano, viste le statistiche annuali, ma guariscono molto più spesso dal cancro, dell’altra popolazione del mondo.
A rivelarlo un rapporto degli oncologi dell’AIOM, presentato al ministero, in cui si informa che su 10 italiani malati, 6 riescono a guarire del tutto dai tumori.
Un’ottima notizia dunque che però non soddisfa ancora del tutto i medici.
Bisogna fare ancora tanto. oggi il 57% degli uomini e il 63% delle donne colpiti dal cancro riescono a sconfiggere la malattia, grazie anche alle campagne di prevenzione.
L’AIOM, insieme all’AIRC e alle associazioni sul territorio si è avvicinata sempre più alle scuole e ai luoghi di lavoro.
Secondo gli esperti la causa principale resta senz’altro uno stile di vita errato, l’abuso di fumo e alcolici, oltre ad una forte componente genetica.
Ma a nostro avviso il rischio di sviluppare una forma tumorale, è anche una conseguenza ambientale. Inquinamento atmosferico, smog, diossina, pesticidi, rifiuti tossici, hanno un grosso impatto nocivo sulla nostra salute.
Ma ad oggi, sembra che gli esperti in materia e il ministero della salute tentino ancora di sminuire la problematica, non toccandola e affrontandola per niente.
C’è grande disomogeneità tra i servizi sanitari offerti al Nord e al Sud, e per questo, 770mila italiani hanno intrapreso lo scorso anno, il viaggio della speranza. (altro…)
Una nuova tecnica, è stata sperimentata per la prima volta su una donna affetta da tumore alle ovaie, dando la possibilità ai chirurghi di illuminare le cellule tumorali e individuare così gruppi di cellule pari a un decimo di millimetro (contro i 3 millimetri di diametro, che erano visibili con il vecchio sistema).
La fluorescenza sulle cellule tumorali è stata ideata dal prof. Philip Low della Purdue Univerisity; il quale ha dichiarato che: “Il tumore ovarico è molto difficile da osservare, ma grazie alla nuova tecnica è possibile individuare un tumore 30 volte più piccolo del più piccolo tumore potenzialmente in grado di essere rilevato adoperando le tecniche standard”.
Vediamo allora come funziona questa nuova tecnica.
Grazie ad un particolare agente fluorescente ci si può attaccare alle cellule tumorali, rendendo il tumore ben visibile a particolari telecamere; in tal modo, il chirurgo potrà identificare ed eliminare 34 depositi di tumore, rispetto ai 7 depositi visibili attraverso le tecniche manuali.
Con questa importante e sensazionale metodologia, sarà ora possibile ridurre l’errore umano.