Ripopolare i piccoli comuni di Calabria, Sicilia e Sardegna con un flusso di pensionati italiani e stranieri: questa l’idea del governo e soprattutto della Lega per favorire la ripresa e l’occupazione in alcune realtà del Sud afflitte dal problema dello spopolamento.
Il premio per chi trasferirà la residenza fiscale lì e vivrà almeno sei mesi e un giorno in una delle tre regioni sopra citate, prevede esenzione fiscale totale sulla pensione per ben dieci anni.
A lanciare questa proposta è Alberto Brambilla, consigliere del ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, ideatore del progetto.
I Comuni che potranno aderire dovranno avere meno di 4mila abitanti e dimostrare uno spopolamento del 20% nel corso degli ultimi dieci anni. Dovranno inoltre garantire una serie di servizi, come la raccolta differenziata e livello sanitario “in linea con quelli di altre regioni come ad esempio Emilia Romagna, Veneto e Lombardia”, scrive Repubblica, che ha descritto l’ipotesi allo studio della Lega.
L’obiettivo di questo progetto sulle pensioni? E’ quello in primis di scoraggiare la migrazione dei pensionati italiani verso Paesi come Portogallo, che offrono trattamenti di favore fiscale per i pensionati che vi si trasferiscono per la maggior parte dell’anno. “L’esenzione totale dalle imposte per i primi dieci anni – ha dichiarato Brambilla – vale sia per i paesi che hanno già siglato accordi bilaterali con Portogallo e Canarie, come Germania, Gran Bretagna, Svezia, sia per altri che verranno sollecitati dal nostro ministero degli Esteri” a fare altrettanto.
La mossa, inoltre, favorirebbe l’economia locale: “Calcoliamo che sarebbero almeno 600 mila le presenze aggiuntive in 3-4 anni nelle tre regioni per effetto dello sgravio. E un impatto quasi di uno a uno sull’occupazione locale”.
Governo e sindacati sono molto vicini a un accordo sulle pensioni che confluirà in una proposta dell’esecutivo da inserire in Legge di Stabilità, che tutela gli addetti ai lavori gravosi dagli adeguamenti alle aspettative di vita e prevede una proroga al 2019 anche per l’APe social e la pensione anticipata dei precoci. (altro…)
A partire da luglio 2017 arriva la quattordicesima mensilità per 1,2 milioni di pensionati in più.
A deciderlo è la Legge di Stabilità, che prevede il pagamento a partire dal 1° luglio 2017 stanziando una cifra di 800 milioni di euro.
Tale beneficio, andrà ad ampliare la platea prevista a partire dal 2007, a cui viene corrisposto anche a pensionati con redditi molto alti. Gli autori di tale misura hanno però spiegato che la quattordicesima mensilità non è una misura assistenziale a sostegno del reddito, ma una misura commisurata ai contributi che sono stati versati.
Cosa cambierà? Sino ad oggi la quattordicesima veniva corrisposta a circa 2,1 milioni di pensionati che percepivano una pensione sino a 1,5 volte il minimo, cui ora dovrà essere incrementata la somma del 30%. Ora, secondo la circolare INPS, si andranno ad aggiungere altri 1,2 milioni di pensionati con una pensione compresa fra 1,5 e 2 volte il minimo e 64 anni d’età.
La somma parametrata alla classe contributiva. Per pensioni di 13 mila euro annui il contributo sarà pari a 655 euro e per quelle con un reddito di 9.786 euro sarà invece di 546 euro per coloro che avranno versato contributi fra 15 e 25 anni e di 437 euro per coloro i cui contributi versati sono stati di 15 anni.
Attensione, anche per le classi comprese fra 1,.5 e 2 volte il minimo, l’assegno aggiuntivo dipenderà dagli anni di contributi: per 15 anni 336 euro, per 15-25 anni 420 euro e per oltre 25 anni 504 euro.
Raggiunto ieri l’accordo tra governo e sindacati sulle pensoni. Alla previdenza saranno destinati 6 miliardi di euro in tre anni. Con la metà delle risorse ci cercerà di favorire l’uscita flessibile dal mercato del lavoro (attraverso un anticipo pensionistico o Ape, sconti contributivi per lavoro precoce e usurante). (altro…)
Matteo Renzi parla di “patto della lavagna” nello studio di Del Debbio a Quinta Colonna su Rete4. Il premier – con tanto di pennarelli – ha illustrato ieri sera i contenuti dell’intervento sulle pensioni in legge di bilancio. (altro…)
Il governo Renzi ha deciso di attivare tutte le misure necessarie per garantire la pensione a 32mila persone, esodate dai tempi della riforma Fornero.
In totale, con questa ottava salvaguardia, i lavoratori tutelati arriverebbero a quota 172mila.
A settembre sono state annunciate misure idonee da inserite nel ddl di Cesare Damiano del Pd, presidente della Commissione Lavoro della Camera, che dovrebbe essere approvato prima della discussione della legge di Stabilità, o in alternativa modificato tramite emendamento.
A coprire l’intera operazione, del valore di 1,8 miliardi di euro, il fondo da 11,7 miliardi da utilizzare anche per Opzione Donna.
Nel primo trimestre del 2016 l’Inps ha liquidato come nuove pensioni 95.381, facendo registrare un risparmio del 34,5% in meno rispetto all’anno precedente (145.618). (altro…)
Nel 2015, dopo tre anni di contrazione, l’economia italiana sembra tornata a crescere. Nel 2016 la ripresa continuerà e si consoliderà”. Lo ha annunciato ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso dell’audizione sul Def 2016 davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. (altro…)
“Lo statuto dei lavoratori va riscritto con un’iniziativa popolare”. Questo l’appello lanciato dal palco della manifestazione dei sindacati che si è tenuto ieri a Venezia da Susanna Camusso, promossa contro la legge Fornero. (altro…)
“Sette mesi fa eravamo preoccupati che le riforme potessero essere bloccate nella palude. Ora, invece, grazie a quelle riforme l’economia si è rimessa in moto e possiamo fare il salto di qualità”. (altro…)