Oggi 12 dicembre 2017 indetto sciopero generale della sanità. Ad incrociare le braccia saranno medici, infermieri, dirigenti del settore pubblico sanitario e veterinari.
Ventiquattro ore in cui saranno garantiti solo i servizi essenziali. Verso il rinvio degli interventi non ritenuti urgenti.
Il motivo dello sciopero è da ricercare nei contenuti della Manovra e lo stallo sul contratto.
Infatti, si legge in una nota: “Non è più possibile accettare il perseverante definanziamento della sanità pubblica con conseguente possibile compromissione del diritto alla salute dei cittadini. Non si può restare inerti davanti al blocco delle trattative contrattuali, ferme da ben otto anni. Non si può tollerare che le risorse economiche stanziate siano così inadeguate a fronte di un prolungato saccheggio dei fondi contrattuali della nostra categoria e a fronte dei risparmi generati dalle mancate assunzioni di dirigenti medici e sanitari”.
Il 17 e il 18 marzo i camici bianchi torneranno a scioperare breve distanza dall’altra agitazione del mese di dicembre. I sindacati dei medici hanno incontrato in questi giorni il ministro della Salute Lorenzin e, insieme, hanno fatto il punto della situazione e tracciato il percorso da seguire per un confronto che porterà ad un incontro con cadenza mensile.
I professionisti del settore hanno consegnato il loro elenco con tutte le cose che non vanno, riguardanti in primis quello che chiamano il “depauperamento del Servizio sanitario nazionale” che sta indirizzando ogni giorno che passa, gli utenti verso il comparto privato. Con conseguenti gravi non soltanto per i cittadini molti dei quali in ristrettezze economiche, a costretti a pagare più prestazioni, ma anche per il Servizio che rischia di divenire un vero e proprio settore marginale.
Ma se la Lorenzin ha fatto marcia indietro sulle sanzioni ai professionisti che sbagliano sulle eventuali misure punitive contro i medici che prescrivono esami o analisi non ritenuti appropriati, si tornerà ancora a parlare – ha garantito il ministro – solo alla fine della revisione del lungo elenco di prestazioni, circa 200, passate al microscopio dei tecnici.
A seguire anche la richiesta del rinnovo di contratto.
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