Secondo un recente studio lo yogurt è in grado di dare una certa protezione all’accumulo di grasso nel fegato per abuso di alcol. Una condizione conosciuta col nome di NAFLD (Non Alcoholic Fatty Liver Disease) che interessa circa un quarto della popolazione mondiale ed è associata a un aumento del rischio di patologie anche gravi e di natura cardiovascolare.
Se non viene trattata, questa condizione fisica, può portare a steatoepatite non alcolica (NASH), più grave in quanto il fegato è soggetto a processi infiammatori, di cicatrizzazione e morte dei tessuti (necrosi), che alterano in modo significativo e definitivo la funzionalità dell’organo in questione. Questa malattia epatica di natura cronica può evolvere fino allo stadio di cirrosi epatica e portare all’insufficienza epatica.
La ricerca pubblicata a settembre di quest’anno sull’European Journal of Clinical Nutrition, ha esaminato in modo trasversale 24.389 soggetti adulti, uomini e donne, suddividendoli in quattro categorie di consumo di yogurt. Chi consumava meno di una volta la settimana (gruppo di riferimento), una volta la settimana, due-tre volte la settimana e quattro volte o più in un settimana. Di tutti, raccolti i dati relativi allo stile di vita, i parametri antropometrici e i principali valori metabolici, correlando i livelli di consumo con la eventuale presenza di NAFLD. (altro…)
Gli yogurt, in gran parte di quelli che troviamo in vendita nei supermercati e nei negozi, contengono zucchero in grosse quantità, specialmente se per bambini e biologici. Fatta eccezione per lo yogurt greco e quello bianco naturale. (altro…)
Un articolo pubblicato sull’American Journal of Hypertension dalla Oxford University sostiene che il consumo di almeno due vasetti di yogurt a settimana comporta un minor rischio di malattie cardiovascolari per uomini e donne che soffrono di ipertensione arteriosa. (altro…)
Un italiano su tre (33%) considera i superfood, ossia tutti quegli alimenti, ricchi di proprietà salutari per corpo e mente, rimedi naturali in alternativa dei farmici e come forma di prevenzione per scongiurare determinate patologie, mantenersi più giovani, ed energici. (altro…)
Lo yogurt può essere un vero e proprio farmaco contro la depressione. A rivelarlo uno studio condotto dai ricercatori della Università della Virginia School of Medicine, sui probiotici contenuti nell’alimento che possono combattere il ‘male oscuro’ che affligge sempre più persone nel mondo.
I risultati dello studio, pubblicato su Scientific Reports e condotto su modello animale, hanno evidenziato che i probiotici come il Lactobacillus presenti nello yogurt (che sono dei batteri ‘amici’) sono riusciti a modificare il microbioma (la flora intestinale) dei topi invertendo il comportamento depressivo, proprio come se avessero assunto a tutti gli effetti un farmaco.
Per questo motivo, i ricercatori sono convinti che anche sull’uomo possa essere lo stesso.
«La grande speranza per questo tipo di ricerca è che non dobbiamo perdere tempo con farmaci complessi ed effetti collaterali quando possiamo giocare con il microbioma – ha dichiarato il dottor Alban Gaultier, del Center for Brain Immunology and Glia alla VU – Una magia, questa, che si può fare semplicemente cambiando la propria dieta, per modificare i batteri che si assumono, e stabilizzare la propria salute, e il proprio umore».
Infatti, sono sempre più numerosi gli studi che evidenziano come il microbioma intestinale svolga un ruolo significativo nella salute mentale. Un precedente studio condotto del 2014, ha rivelato che i probiotici oltre a favorire la crescita e il numero di batteri ‘buoni’ nell’intestino, riducono anche i livelli di ansia e stress negli adulti.
Un nuovo studio, condotto dall’Università di Cambridge sulle abitudini alimentari, sostiene che la prevenzione al diabete, debba partire dal consumo di uno yogurt al giorno. Il rischio di sviluppare quello di tipo 2, secondo i ricercatori si ridurrebbe di oltre il 20%. Tale studio è stato pubblicato sulla rivista Diabetologia Journal. (altro…)
Se si mangia yogurt a basso contenuto di grassi durante la gravidanza potrebbe comportare un lieve aumento del rischio di sviluppare asma da parte del bambino.
A sostenerlo uno studio di Harvard (Stati Uniti) presentato durante il Congresso annuale della Società europea di medicina del respiro (European Respiratory Society) che discolpa il latte da possibili conseguenze sulla salte per il bebe’.
Questo studio, aveva lo scopo di valutare se gli acidi grassi della caseina avevano o meno una relazione con le malattie allergiche nel bambino.
I ricercatori dai risultati ottenuti, confermano pertanto che bere il latte e mangiare latticini nei nove mesi non influisce sulle malattie respiratorie del piccolo, ma potrebbero invece proteggerlo.
Però, questi esperti, hanno scoperto che i figli nati da donne che avevano mangiato yogurt magro alla frutta una volta al giorno durante la gravidanza hanno mostrato un rischio più alto, 1,6 volte di sviluppare l’asma verso i 7 anni di età
Lo yogurt è fondamentale in gravidanza e per questo, non dovrebbe mai mancare nella dieta di una donna in stato interessante. (altro…)
Tra i prodotti lattiero-caseari troviamo un gran numero di alimenti:
– il latte (pastorizzato, crudo, UHT, concentrato…); – i formaggi; – gli yogurt e i latti fermentati; – le creme e i dessert a base di latte.
Panna fresca e burro non rientrano, invece, nei prodotti lattiero-caseari, ma nei corpi grassi. Dei prodotti caseari possiamo dire che sono ricchi di principi nutritivi come:
– proteine di buona qualità, ma in quantità inferiore rispetto alle carni; – acidi grassi e colesterolo in quantità più o meno considerevoli, secondo il grado di “alleggerimento” del prodotto. Pertanto, i prodotti allo 0% sono quasi privi di materie grasse; – vitamine idrosolubili (le vitamine del gruppo B) e vitamine liposolubili (prodotti interi o parzialmente scremati); – minerali e oligoelementi in quantità inferiori; – “zuccheri” (glucidi) la cui qualità varia a seconda del procedimento tecnologico di produzione.
Il formaggio è più ricco di calcio rispetto al latte. Essendo un derivato del latte, ha la stessa origine e gli stessi costituenti, ma i tenori e le composizioni pur essendo simili, in modo significativo in funzione del procedimento di produzione utilizzato. I formaggi (del tipo latte incagliato, poi coagulato) hanno tenori molti più alti di lipidi, di proteine, di calcio rispetto al latte o allo yogurt.