Se avete brutti ricordi da cancellare dalla mente, ora sarà possibile, soprattutto in seguito a disturbi da stress post-traumatico, o per rafforzare la memoria nel caso di malattie come l’Alzheimer.
A fare questa scoperta, il team di Cristina Alberini della Mount Sinai University di New York, secondo cui, i primi test sono stati eseguiti sui topi, e sono stati presentati anche a Venezia durante la 7^ conferenza “The future of science”.
Lo stress e le emozioni possono considerarsi delle vere “colle” per la nostra memoria: esse, infatti, agiscono sui recettori cortisolo, ovvero l’ormone dello stress.
La ricercatrice Alberini e suoi colleghi sono riusciti a bloccare ricordi che per intensità si sono fissati nella memoria in maniera più profonda. Inoltre, sembra, che introducendo nell’ippocampo il fattore di crescita insuline grow factor 2 (IGF2) che ha un ruolo importante nello sviluppo dell’apprendimento, con la sperimentazione dei topi, questi esperti, confermano come questo meccanismo possa rafforzare i ricordi, ma la cosa è ancora da testare sull’uomo, per trovare una terapia capace di cancellare dalla memoria, le demenze e l’Alzheimer.
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