Cosa c’è da sapere sull’Imu

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A pochi mesi dalla scadenza i proprietari di immobili e terreni dovranno fare i conti con l’Imu ovvero l’Imposta Municipale propria. La prima rata dell’imposta, dovrà essere calcolata tenendo conto dell’aliquota base. Successivamente, il contribuente, potrà scegliere se versare il saldo in due rate (settembre e dicembre) oppure in un’unica soluzione a dicembre.

Altroconsumo per agevolare la comprensione di questa nuova tassa, ha messo a punto una guida, dove spiega che il pagamento deve esser fatto esclusivamente tramite il modello F24, pagando online attraverso il sito dell’Agenzia delle entrate (dove occorre registrarsi per richiedere il PIN d’accesso ) oppure in modo tradizionale rivolgendosi alla banca, agli uffici postali o agli agenti della riscossione (Equitalia).

Ebbene, coloro che hanno la partita iva potranno pagare solo per via telematica. Relativamente all’F24 poi, l’Agenzia ha predisposto un nuovo modello, in cui al posto dell’Ici è possibile trovare l’Imu, ma il vecchio modello è possibile adoperarlo fino al 31 maggio 2013. I codici tributo da inserire per questa tassa saranno operativi a breve, si parla che nel caso di abitazione principale e relative pertinenze si dovrà usare il cod. 3912.

Come calcolare allora il valore su cui applicare l’Imu?

Sarà, necessario dunque, rivalutare la rendita catastale del 5% e moltiplicare il risultato ottenuto per 160 in caso di abitazioni e loro pertinenze. Per gli uffici bisognerà moltiplicare per 80, per i negozi per 55 e per i terreni per 135. Sul valore che si ottiene si applicherà l’aliquota di base dello 0,76%. Quella per l’abitazione principale è dello 0,4%, su quest’ultima è concessa poi una detrazione di 200 euro da dividere tra i proprietari che utilizzano l’abitazione come dimora abituale, cui si sommano 50 euro per ogni minore di 26 anni che risulti residente nella casa. Per un calcolo approssimativo, sarà possibile utilizzare il servizio messo a disposizione all’Associazione.
I Comuni, tra l’altro, hanno anche la facoltà di aumentare o diminuire l’aliquota base di 0,3 punti percentuali e quella sull’abitazione principale di 0,2 punti percentuali, oltre a rivedere le detrazioni.

Sembra, però, che il Governo, secondo quanto avrà incassato dalla prima rata, dovrebbe ridefinire alcune variabili e i Comuni avranno tempo fino al 30 settembre per rideliberare le proprie condizioni sulla base delle nuove regole che lo Stato dovrebbe emanare.

Sempre lo stesso emendamento potrebbe dare la possibilità ai Comuni di assimilare ad abitazione principale la casa non locata di proprietà di anziani ricoverati in modo permanente in case di riposo.

Giovanna Manna

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