Oltre 1 mln di bimbi soffre di insonnia, e presenta disturbi del comportamento

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L’insonnia colpisce anche i bambini da 1 a 14 anni, facendo registrare uno caso su cinque, spesso associato a disturbi del comportamento come iperattività, scarsa capacità di attenzione, aggressività, e calo consistente del rendimento scolastico.

In oltre 8 casi su 10, l’insonnia è presente ma non rappresenta una vera patologia, bensì una conseguenza di cattive abitudini. E la responsabilità è certamente dei genitori.

A lanciare l’allarme sono i pediatri dell’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidòss) in occasione del 1° Forum Internazionale, che si terrà a Napoli dal 25 al 27 settembre.

Ebbene, secondo gli esperti, per restituire ai bimbi sonni tranquilli, sono consigliati alcuni accorgimenti:

una cameretta pensata per loro, seguendo le “regole dei cinque sensi”: ovvero, per la vista, no a tablet, computer e TV dopo le otto di sera; per il gusto, una tazza di latte prima di dormire; per l’olfatto, cambiare spesso le lenzuola perché fresche e profumate, magari alla lavanda, li rilassano e distendono; per il tatto, mantenere la temperatura della stanza attorno ai 18 gradi per non alterare la termoregolazione; soprattutto in estate, per l’udito, 30 minuti prima di andare a letto ridurre al massimo i rumori in casa e, se si abita in una zona molto rumorosa, usare il “rumore bianco”.

Mandare i figli a letto entro le 9: perché dopo, i bambini impiegano molto più tempo ad addormentarsi e si svegliano più spesso la notte.

I bambini che dormono poco e male, spiegano ancora gli esperti, si riconoscono perché hanno disagi o disturbi del comportamento durante la giornata, a scuola e a casa.

Si parla di oltre un milione di bambini di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Nella maggioranza dei bambini la difficoltà ad addormentarsi e i risvegli notturni spiegano i pediatri, è colpa di cattive abitudini acquisite durante la giornata.

In oltre otto casi su dieci è stato scoperto, che l’insonnia dipende da fattori psico-fisiologici legati all’organizzazione della giornata, alla molteplicità di stimoli che arrivano dalla routine dei genitori, a cominciare dalla pessima abitudine di costringerli a seguirli nei locali e nei ristoranti fino a mezzanotte o oltre.

Ma cambiando un po’ le proprie abitudini, e seguendo i consigli riportati sopra, è possibile aiutarli a recuperare il giusto ritmo di sonno e a tenere un comportamento consono in famiglia come a scuola, e a migliorare le loro capacità cognitive e di apprendimento.

Giovanna Manna

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