Basterà, d’ora in poi, fare delle semplici analisi del sangue per capire se una donna soffre o meno di endometriosi. Ad affermarlo è uno studio che è stato condotto dalla Fondazione Italiana Endometriosi cui risultati della ricerca sono stati pubblicati su J.Cell.Physiol.
Pietro Giulio Signorile, fondatore e presidente della Fondazione Italiana Endometriosi, spiega che “Con questa scoperta si apre una nuova era nella storia della Endometriosi“.
L’endometriosi, ricordiamo, che è una patologia che vede la presenza di tessuto simile all’endometrio (che ricopre la cavità interna dell’utero) fuori dalla cavità uterina. Colpisce il 10% delle donne in età riproduttiva (ma si arriva anche a raggiungere il 30-50% nelle donne in età fertile e quelle affette da problemi pelvici e infertilità).
E’ spesso causa di infertilità e richiede trattamenti medici e chirurgici estesi, con relativi costi e rischi.
“Il nuovo test diagnostico non invasivo, è altamente sensibile e quindi esaustivo, consentendo una diagnosi precoce e non invasiva anche quando l’endometriosi è ancora ad uno stadio lieve“.
I medici sono arrivati a tale conclusione, dopo aver condotto uno studio su un gruppo di donne affette da malattia e su un altro di donne sane, che ha permesso di individuare una specifica proteina dell’endometriosi utilizzando metodiche di proteinomica quali l’analisi 2D Gel (processo di separazione delle proteine).
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