Le acque italiane sono inquinate. È allarme depurazione. Da quanto emerge c’è un punto inquinato ogni 62 chilometri di costa. E la situazione non è delle migliori neppure sul fronte della legalità, con 40 infrazioni accertate nel corso del 2014 nei mari e sulle coste italiane.
A darne notizia è Legambiente, che ha pubblicato un bilancio finale di Goletta Verde 2015.
Non c’è una classifica regionale ma la Sardegna e l’alto Adriatico sono promossi. Bocciati invece Marche, Abruzzo e Sicilia, quest’ultima con 14 campioni inquinati su 26.
Classifica invece sulla illegalità, con 14.542 infrazioni accertate da forze dell’ordine e capitanerie di porto per reati inerenti al mare e la costa, con circa il 40% al giorno, per ogni 2 km di litorale.
Per la Puglia si le infrazioni sono 3.164 e per questo è al primo posto. A seguire Sicilia con 2.346 infrazioni, Campania con 1.837 e Calabria (1.370).
Ma su infrazioni rilevate per km di costa la Campania è prima con 3,9. Subito dopo Puglia (3,7), Molise (3,1), Liguria (3) e Marche (2,9).
Secondo il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, le irregolarità “vanno dal quelle legate al ciclo del cemento sul demanio marittimo all’inquinamento del mare dovuto a mala depurazione, scarichi fognari, inquinamento da idrocarburi, sversamento di rifiuti di vario tipo, anche se non mancano i casi di pesca di frodo”.
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