Al Museo Madre di Napoli, tre nuove mostre internazionali per la stagione autunnale 2015

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Tre nuove mostre internazionali, di arte contemporanea, hanno aperto la nuova stagione autunnale 2015 del Museo Madre di Napoli di Via Settembrini.

Ogni mostra affidata ad un artista contemporaneo di fama internazionale. La prima è affidata al pittore e scultore francese Daniel Buren; la seconda all’artista e videomaker britannico Mark Leckey, la terza ad un progetto intitolato “L’albero della cuccagna” curato da Achille Bonito Oliva con un intervento dell’artista empolese Marco Bagnoli.

Daniel Buren, Axer/Désaxer, lavoro in sit
Già all’inizio di quest’anno il Museo Madre aveva commissionato a Daniel Buren, un’opera da destinare alla grande sala Re_PUBBLICA MADRE, presente tutt’ora. Ora, però, l’artista francese ha voluto ridisegnare e riposizionare l’ingresso del museo con la sua Axer/Désaxer, lavoro in situ” al fine di celebrare i primi dieci anni di attività del Madre.
Si tratta così di un grande intervento che trasforma l’ingresso del museo mettendo in asse l’entrata con la strada per creare una sorta di continuità tra interno ed esterno. Un lato della sala è ricoperto di specchi mentre l’altro è decorato con modanature e colori molto accesi, nelle cromie del giallo e dell’arancio, mentre il pavimento reca una traccia geometrica molto chiara di questa operazione di “spostamento” e apertura che il Museo vuole comunicare, in bianco e nero.

Mark Leckey, Desiderata (in media res)
Desiderata (in media res) è la prima retrospettiva dedicata a Mark Leckey, artista britannico classe ’64, vincitore nel 2008 del prestigioso Turner Prize, promosso dalla TATE Britain di Londra. Una mostra che rappresenta un’ampia selezione di opere storiche, che prendono l’intero terzo piano dell’edificio, realizzate mezzi diversi di espressione: scultura, installazione, opere e ambienti sonori, performance, video.

Marco Bagnoli, La Voce. Nel giallo faremo una scala o due al bianco invisibile
L’intervento di questo artista, intitolato “La Voce. Nel giallo faremo una scala o due al bianco invisibile”, rientra nell’ambito del cosiddetto progetto “L’albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte”, a cura di Achille Bonito Oliva, presentato in simultanea il 10 ottobre in occasione della XI Giornata del Contemporaneo, al cui prima versione dell’opera “La Voce” fu realizzata dall’artista nel 1975, nella forma di una scala a pioli incastrata nel muro dello studio-abitazione milanese. Nella successiva versione in ferro la scala, apparentemente più solida della precedente versione, poggia però su delle lastre di vetro colorato. La “voce” a cui fa riferimento il titolo dell’opera è una voce udibile che elenca un tipico menù napoletano essendo questo un progetto che riflette sulla relazione tra arte e cibo.

Tre esposizioni inaugurate e aperte al pubblico, il 9 ottobre scorso, con una grande festa e sfilata di trampolieri per le vie del quartiere. Presenti tra gli altri, gli stessi artisti, il presidente della regione campania Vincenzo De Luca e tanti ospiti illustri.

Per saperne di più su mostre e collezioni, visitare il sito museomadre.it

Giovanna Manna

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