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Papa Francesco: “Rubare documenti riservati è reato, ma non ci fermeremo con le riforme”

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Papa Francesco durante l’Angelus di questa mattina, facendo cenno al caso Vatileaks sottolinea che “Rubare e diffondere i documenti riservati della Santa Sede è stato un reato. Un atto deplorevole che non aiuta”.

“So che molti di voi sono stati turbati dalle notizie circolate nei giorni scorsi, a proposito di questi documenti, sottratti e pubblicati, ma io stesso avevo chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori li conoscevamo già bene. Sono state prese delle misure che hanno iniziato a dare dei frutti”.

“Questo triste fatto non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con il sostegno di voi tutti. Sì, con il sostegno di tutta la Chiesa, perché la Chiesa si rinnova con la preghiera e con la santità quotidiana di ogni battezzato”.

Poi rivolgendosi nuovamente a una piazza San Pietro gremita dice “Vi ringrazio e vi chiedo di continuare a pregare per il Papa e per la Chiesa, senza lasciarvi turbare ma andando avanti con fiducia e speranza”.

Precedentemente il Papa facendo richiamo al Vangelo di oggi, che condanna scribi e farisei per superbia, avidità e ipocrisia, aveva detto “C’è il rischio, anche oggi, di mettere al primo posto, anziché Dio, la propria vanagloria, il proprio tornaconto»” Come “Ad esempio, quando si tende a separare la preghiera dalla giustizia, perché non si può rendere culto a Dio e causare danno ai poveri. O quando si dice di amare Dio, e invece si antepone a Lui”.

Giovanna Manna

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