Le applicazioni per i dispositivi Apple e Android sono delle vere e proprie ‘spie’ condividono i dati personali degli utenti con piattaforme tipo Google, Apple e Facebook senza chiederne un esplicito permesso.
E’ quanto emerge da una ricerca condotta dalla Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Harvard e dalle università di Carnegie Mellon che hanno studiato 110 applicazioni disponibili su Google Play e Apple App Store.
Lo studio ha scoperto infatti, che il 73% delle applicazioni Android hanno condiviso gli indirizzi e-mail degli utenti, e il 47% della applicazioni iOS hanno condiviso dati sulla loro localizzazione.
A BBC News, la Privacy International chiarito che i risultati sono la “prova di come i dispositivi ci tradiscono”.
I ricercatori hanno registrato infatti il traffico HTTP e HTTPS che si è verificato durante l’utilizzo di alcune applicazioni prese a campione e analizzato gli scambi di dati che includevano dati personali, dati comportamentali, quali i termini di ricerca e i dati relativi alla posizione arrivando a tale conclusione.
Tra le informazioni più raccolte certamente i numeri di telefono e la durata delle chiamate.
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