Grandi applausi per Fuocoammare di Gianfranco Rosi, l’unico film italiano in corsa alla 66/ma edizione del Festival di Berlino. Il documentario, girato dal regista sull’isola di Lampedusa, incentrato sul racconto di realtà degli isolani anche rispetto al fenomeno dell’immigrazione.
“Noi abbiamo un occhio pigro verso l’immigrazione, perché non vogliamo vedere”, ha detto Rosi ad un incontro stampa.
“Il mio – ha aggiunto – non è un film politico ma va detto che la politica fa davvero poco se non alzare continuamente muri”.
All’inizio del documentario, distribuito da 01 dal 18 febbraio “mi sono ritrovato nell’isola senza sbarchi – ha detto Rosi – e così più che fare un documentario sull’immigrazione stavo filmando uno stato d’animo. Poi la cosa durante l’estate è cambiata anche dopo aver acquistato la fiducia delle navi militari che operano in soccorso”.
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