La stenosi del canale vertebrale è una patologia che i ricercatori hanno preso in considerazione solo di recente. La probabilità di soffrirne cresce all’aumentare dell’età, perché si tratta di un processo legato anche all’invecchiamento degenerativo della colonna vertebrale.
Da adulti infatti il canale vertebrale, dove passa il midollo spinale è largo a sufficienza, invecchiando tende a restringersi e a premere sul midollo: da qui i sintomi, il dolore che compare soprattutto quando si cammina, partendo dalla schiena e irradiandosi verso entrambe le gambe, a cui si possono aggiungere intorpidimento e formicolii.
Fabio Zaina fisiatra di ISICO (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale) sostiene che “Altri indicatori tipici sono il miglioramento della sofferenza agli arti quando si sta seduti con il tronco piegato in avanti e la postura inclinata, che dà anch’essa un po’ di sollievo”.
La diagnosi
«Il primo passo da fare è quello di rivolgersi al medico di famiglia perché possa indirizzare allo specialista giusto che, a seconda delle caratteristiche del paziente, può essere l’ortopedico, il fisiatra, il chirurgo». “La diagnosi – dice ancora l’esperto – si fa con la risonanza magnetica nucleare, che dà la certezza di un restringimento del canale”.
In genere, la prima terapia da seguire è a base di FANS, ma non potendoli assumere con molta frequenza e a lungo (perché possono causare ulcera gastrica), si prosegue dunque con paracetamolo.
Gli esperti per prevenire il dolore consigliano infatti anche esercizi mirati per migliorare l’elasticità della colonna vertebrale: esercizi di stretching, di flessione e di estensione della schiena che ognuno può fare solo con tanta tanta costanza.
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