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Natale, apre oggi a Napoli la mostra “Storie di giocattoli. Dal Settecento a Barbie”, aperta sino al 19 marzo 2017

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Una bellissima mostra di giocattoli è stata inaugurata oggi 8 dicembre 2016, nel complesso di San Domenico Maggiore a Napoli. Un tuffo nel mondo dei giocattoli e nella storia dell’umanita’ dal Settecento ad oggi.

Una mostra che racconta anche la distinzione di genere imposta dalla societa’ fin da quando si è bambini.

Storie di giocattoli. Dal Settecento a Barbie‘ resterà aperta al pubblico fino al prossimo 19 marzo 2017.

Nelle teche si passa, cosi’, dalla Barbie, bambola per eccellenza del Novecento, al Gay Bob, primo bambolotto gay, agli orsacchiotti di peluche che, consentirono ai maschietti di giocare come con una bambol, a Pinocchio, in legno o in latta, e che hanno permesso alle femminucce di ”rompere i rigidi canoni di perfezione in cui i modelli educativi femminili ottocenteschi le avevano segregate”, e ancora, burattini, macchinine, e molto altro ancora.

L’assessore alla cultura del comune di Napoli, Nino Daniele spiega: «Questa mostra è il pezzo forte degli eventi culturali proposti per il Natale in città. Puntiamo molto sull’idea del gioco tradizionale per riconquistare le strade e recuperare la dimensione della socialità e della condivisione, a partire dai più piccoli. I giochi di un tempo come lo “strummolo”, dal nome di derivazione greca che riporta alle origini della nostra città, non isolavano come i videogiochi di oggi che creano anche disturbi ai ragazzi, ma li facevano incontrare».

Presenti in questa mostra di giocattoli, sono presenti circa duemila pezzi provenienti da ogni parte del mondo. Può essere considerata come un viaggio tra i giochi antichi e moderni: vi troviamo, infatti, anche dame, Pulcinella, orsi, giochi di società, giocattoli militari e trenini.

L’iniziativa è partita da Vincenzo Capuano, un docente di storia che afferma: “Ancora oggi un maschietto che esprima il suo desiderio di giocare con le bambole è guardato con sospetto dagli altri bambini, dagli insegnanti e dai suoi stessi genitori”.

Con questa affermazione si vuole eliminare ogni stereotipo e ruolo di genere, educando i più giovani alla libera creatività e al rispetto delle altrui identità.

Giovanna Manna

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