Troppo zucchero può trasformarsi in “veleno” per i bambini, danneggiando così anche il loro fegato. Parola di esperti. E’ questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, spiegando che ogni grammo in eccesso, rispetto al fabbisogno giornaliero (di circa 25 grammi) rischia di accrescere di una volta e mezza il rischio di sviluppare malattie epatiche anche gravi, causando pertanto gli stessi danni dell’alcol.
I risultati dello studio condotto dai ricercatori sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Hepatology, e dimostrano che a differenza del glucosio, che può essere utilizzato quasi da ogni cellula del nostro corpo, il fruttosio può essere metabolizzato esclusivamente dal fegato, unico organo in cui è presente il suo trasportatore.
Così, per 1 bambino su 2, gli esami a cui sono stati sottoposti, hanno rilevato livelli troppo alti di acido urico in circolo.
”Diversi studi hanno provato che l’elevato consumo di zucchero è associato a numerose patologie sempre più frequenti in età pediatrica come l’obesità, il diabete di tipo II e le malattie cardiovascolari. Ma poco si sapeva del suo effetto sul tessuto epatico, almeno fino ad oggi” spiega Valerio Nobili, responsabile di Malattie Epato-metaboliche del Bambino Gesù. ”Con la nostra ricerca abbiamo colmato la lacuna. Gli spuntini dei bambini dovranno essere solo eccezionalmente a base di succhi di frutta o merendine confezionate e non la regola quotidiana”.
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