L’Efsa, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare è giunta a delle conclusioni anche molto preoccupanti dopo aver attuato un controllo su un campione di oltre 2.000 ostriche. In un caso su tre, subito dopo la raccolta, è emerso che le ostriche possono essere contaminate da norovirus, un virus responsabile di intossicazioni alimentari, anche gravi.
I campioni analizzati – come riporta ilfattoalimentare.it – sono stati raccolti in tutto il continente europeo, sia nelle aree di produzione che nei punti di vendita. Questi sono poi stati sottoposti a test genetici, per stimare la presenza del genoma virale. Il virus è stato dunque trovato nel 34,5% delle ostriche prelevate presso i siti di produzione, e nel 10,8% dei frutti di mare in commercio. In entrambi i casi, i picchi di contaminazione sono stati riscontrati tra novembre e aprile. Il livello medio è stato di 337 copie di materiale genetico per grammo (cpg) nelle zone di produzione, e di molto inferiore in quelle di commercializzazione. Inoltre, la metà circa delle ostriche, aveva una media di 200 cpg, mentre le percentuali di quelle con valori superiori a 500, indice considerato ad alto rischio di infezioni e di epidemie, sono state rispettivamente di 8,71% e 1,17%.
I risultati di questa indagine suggeriscono ora che per le ostriche debba essere necessario introdurre un nuovo parametro di valutazione e controllo.
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