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Anoressia, in forte aumento tra gli uomini

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Fino a qualche tempo fa l’anoressia veniva considerata una malattia che colpiva soprattutto l’universo femminile. Negli ultimi anni, però, si è invece registrato un forte aumento dei casi di anoressia maschile.

Spesso, ancora oggi, i medici quando si trovano davanti un ragazzo eccessivamente magro non pensano all’anoressia nervosa. Indagano su altre patologie di natura organica, come le malattie infiammatorie intestinali come la colite ulcerosa o la malattia di Crohn. O pensano che il ragazzo possa essere colpito da qualche forma di tumore.

I pazienti maschi che soffrono di anoressia nervosa rappresentano ormai il 10% del totale. Sono però ancora troppo pochi i genitori che riconoscono il problema nei figli maschi. Di conseguenza il dato è fortemente sottostimato.

La diagnosi arriva in genere troppo tardi.

Ma quali sono le cause?
Non esiste un’unica causa che possa determinare un Disturbo del comportamento alimentare. Esistono fattori diversi, predisponenti, come:

– avere una bassa autostima,
– essere troppo perfezionisti,
– avere importanti difficoltà relazionali,
– fare diete ipocaloriche.

E fattori precipitanti, quali:

– la presenza di eventi stressanti,
– lutti,
– conflitti familiari,
– rottura di relazioni importanti.

I sintomi e i comportamenti più frequenti, sono:

– perdita drastica del peso corporeo;
– nascondersi quando mangiano, evitando i pasti collettivi;
– assunzione di diuretici e lassativi senza indicazione medica;
– paura di ingrassare anche in presenza di un evidente sottopeso;
– ossessione dal peso e dall’aspetto fisico;
– il pesarsi di continuo;
– se una ragazza, un’interruzione senza altri motivi del ciclo mestruale (amenorrea).

Anoressia maschile: quali terapie?

Il trattamento psicofarmacologico non ha un’efficacia dimostrata, anche se alcuni medici tentano di arginare l’anoressia con l’uso di antidepressivi, che tuttavia non sono stati accolti nelle linee guida internazionali. La terapia va dunque gestita in ambulatori specializzati dove agiscono psichiatri, psicologi e medici internisti, se necessario in regime di day hospital. Nei casi più gravi, che richiedono la separazione dalla famiglia, il paziente va indirizzato ai centri per il trattamento integrato che offrono anche un supporto riabilitativo.

A chi chiedere aiuto
E’ possibile chiedere aiuto al numero verde Sos per Disturbi alimentari 800.180969, attivo dal lunedì al venerdì, 24 ore su 24. Un servizio anonimo e gratuito i cui operatori sono esperti tra psicologi, nutrizionisti, dietisti e filosofi che offrono attività di ascolto e orientamento a livello nazionale.

Giovanna Manna

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