Un team di donne guidate dall’imprenditrice veneta, Laura Pilotto, ha prodotto mascherine chirurgiche, lavabili ed idrorepellenti, in grado di proteggere dalla maggior parte dei virus e batteri, ovvero con un coefficiente BFE (Efficienza di Filtrazione Batterica) pari al 99%. Da pochi giorni l’Istituto Superiore di Sanità ha anche confermato la idoneità e innovatività delle mascherine chirurgiche lavabili prodotte da Ninfea Srl alla normativa tecnica e ai requisiti obbligatori richiesti (Norme UNI). Un’importante riconoscimento per la loro sicurezza di protezione. Un importante risultato per l’azienda, ma anche per l’ambiente, l’Italia intera e tutti quanti noi.
L’ “UNEP Frontiers Report-Emerging Issues of Environmental Concern”, il Rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente, ha inserito già da alcuni anni l’inquinamento da microplastiche negli oceani tra le sei minacce ambientali più emergenti e distruttive del mondo. Viene stimato che ogni anno finiscano nei nostri mari ed oceani 8 milioni di tonnellate di plastica e, secondo stime fatte dalle Nazioni Unite, se non si interviene subito per il 2050 in mare ci sarà più plastica che pesce da mangiare.
Se a questi quantitativi si vanno ad aggiungere gli enormi volumi di mascherine e guanti monouso prodotti e in produzione in tutto il mondo il disastro ambientale è già annunciato. Infatti un po’ per il vento, un po’ per l’uomo finiscono in acqua e per terra.
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