Categories: Benessere/Mamme

Covid-19 in FASE3: “Le Regioni vanno a velocità diverse, necessario omogeneizzare le risorse su tutto il territorio nazionale”

Spread the love

Scegliere un percorso di cura piuttosto che un altro non impatta solo sulla salute del paziente, ma può avere ricadute sociali, organizzative ed economiche. La tecnologia è parte centrale di questo processo. L’HTA è lo strumento che aiuta i decisori a fornire i requisiti nelle scelte da effettuare nell’intero ciclo di vita della tecnologia. Di questo hanno parlato gli esperti durante il Talk-webinar “FASE 3 COVID-19 UNA NUOVA SANITÀ FARMACI

TECNOLOGIE ORGANIZZAZIONE”, organizzato da Mondosanità, in collaborazione con Officina Motore Sanità e con il contributo incondizionato di Amgen, Boston Scientific, Mylan e Teva.
L’HTA è un processo che tiene conto del singolo dispositivo o farmaco inserito in un processo di cura, che deve essere trasparente e riguardare l’efficacia, la sicurezza e gli aspetti di costo sull’ impatto economico anche sul sistema etico culturale e giuridico. Questo processo di valutazione è tecnico ma deve tener conto di cittadini, futuri beneficiari di queste tecnologie.

Tra le altre cose, dal dibattito, è emersa la necessità di creare una regia nazionale che uniformi le valutazioni nel territorio nazionale in particolare per i dispositivi dove al momento non esiste un organo valutativo simile all’Aifa; duplicare lavori di Hta con risultati spesso diversi tra Regioni non ha senso, serve quindi una regia che omogeneizzi le valutazioni e le conseguenti scelte; tutti i relatori hanno concordato sul fatto che la sanità abbia bisogno di maggiori investimenti.

“I risultati degli studi sulle nuove tecnologie possono e devono velocizzare la messa in commercio di dispositivi e farmaci nel nostro Paese perché ad esempio se non arriva in tempi brevi un farmaco in ospedale, il paziente muore. Il rapporto costo/efficacia una volta appurato da studi seri deve garantire l’entrata in vigore immediata della nuova tecnologia. Molto spesso invece le Regioni non rispettano le tempistiche dell’accesso alle nuove tecnologie, spesso anche con ritardi di 180 giorni. Le Regioni italiane devono essere predisposte a favorire l’entrata delle nuove tecnologie, bisogna che ci sia l’impegno dei sanitari ad andare a leggere i dati per snellire le pratiche e far si che avvenga una vera e propria sburocratizzazione delle procedure di accesso a nuovi farmaci o dispositivi in commercio. Ritengo inoltre necessaria un’agenzia regolatrice per i dispositivi e tecnologia, che faccia lo stesso lavoro che fa Aifa per i farmaci”, queste le parole di Claudio Zanon, Direttore Scientifico MOTORE SANITA’.

Giovanna Manna

Recent Posts

Torino, adolescente litiga coi genitori e si lancia nel fiume: per fortuna è stata salvata

I carabinieri hanno salvato un'adolescente, che dopo un litigio avuto con in propri genitori, ha…

10 ore ago

Cesena: aggredisce la moglie con un martello e le stacca la parte di un orecchio a morsi, l’uomo è in fuga

Il 25 aprile scorso, ma la notizia è stata diffusa ieri,  un uomo ha aggredito…

10 ore ago

Talco, Johnson & Johnson propone 6,5 miliardi di dollari per chiudere processi sul cancro

Il colosso farmaceutico e di prodotti di bellezza Johnson & Johnson presenta un piano per…

10 ore ago

Bari, bimbo di 4 mesi, per errore gli fanno bere vino nel biberon

Un bimbo di appena quattro mesi è ricoverato in rianimazione all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. E' finito in coma…

2 giorni ago

Sicurezza stradale, da gennaio 2024 +50% ciclisti morti rispetto all’anno 2023

I ciclisti morti sulle strade italiane da gennaio 2024 a oggi sono stati + del 50%…

2 giorni ago

Udine, dimesso due volte dall’ospedale morto per embolia polmonare

Un uomo di 65 anni di Povoletto (Udine) è morto a causa di un'embolia polmonare…

2 giorni ago