Da mercoledì 1 luglio il tetto per i pagamenti in contanti passa da 3.000 a 2.000 euro, poi scenderà ancora a 1.000 euro da gennaio 2022. Meno cash in circolazione, ma nessun limite specifico ai prelievi e ai versamenti del denaro contante in banca.
“Le nuove soglie saranno facilmente aggirate – spiega Unimpresa – col risultato che il gettito fiscale non subirà vantaggi particolari, ma i consumi potrebbero subire una stretta anche per motivi di tipo psicologico”.
Pertanto, per pagamenti di importo maggiore a 2.999,99 euro diventa obbligatorio l’utilizzo di bonifici, strumenti digitali e carte di credito o bancomat. Il concetto di fondo è la tracciabilità. Le sanzioni partono da 3.000 euro ma possono arrivare fino a 50.000 euro per una singola operazione, secondo la gravità dell’infrazione.
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