Categories: FitnessIn Evidenza

L’importanza dell’attività motoria contro l’ansia e la depressione durante il lockdown

Spread the love

Se durante il lockdown dello scorso anno le persone avessero potuto mantenere gli stessi livelli di attività motoria, si sarebbero potuti evitare fino al 21% dei casi gravi di ansia o depressione. È questo il risultato più improtante a cui è arrivata una recente indagine, dal titolo “IO CONTO 2020”, condotta fra studenti e dipendenti delle università di Pisa, Firenze, Torino, Genova e Messina ora pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE, nell’articolo “Psychological distress in the academic population and its association with socio-demographic and lifestyle characteristics during COVID-19 pandemic lockdown: results from a large multicenter Italian study.”

Lo studio, coordinato dall’Università di Pisa (Laura Baglietto, Marco Fornili e Davide Petri del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e Carmen Berrocal del Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica), ha consentito di raccogliere informazioni relative allo stile di vita della popolazione universitaria durante il lockdown tra aprile e maggio 2020 tramite un sondaggio online a cui hanno partecipato 18.120 tra studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo delle università partecipanti.

Il risultato pubblicato su PLOS ONE riguarda l’analisi dei dati relativi al disagio psicologico dei partecipanti da cui è risultato che elevati livelli di ansia o depressione erano presenti con maggiore frequenza fra gli studenti, fra i partecipanti con un basso reddito e fra coloro che, durante il lockdown, hanno interrotto la pratica dell’attività fisica. Rispetto a coloro che sono sempre stati inattivi, chi è riuscito a praticare con continuità attività fisica durante il lockdown ha avuto un rischio ridotto del 20% di soffrire di ansia e depressione, mentre chi ha interrotto la pratica dell’esercizio fisico ha avuto un rischio maggiore del 50%.

Gli autori del lavoro hanno appunto stimato che, se durante il lockdown si fossero potuti mantenere gli stessi livelli di attività fisica, si sarebbero potuti evitare fino al 21% dei casi gravi di ansia o depressione. Questo risultato suggerisce che durante la pandemia la promozione della pratica dell’attività fisica in condizioni di sicurezza dovrebbe essere una priorità di salute pubblica per il contenimento dell’inevitabile aumento del disagio psicologico associato all’insicurezza socio-economica della popolazione.


Giovanna Manna

Recent Posts

Parte da Roma il progetto “Mobile Angel”: uno smartwacth collegato ai Carabinieri per chiedere aiuto in caso di aggressione

Con la firma di ieri mattina, di un protocollo tecnico tra la Procura della Repubblica…

5 ore ago

Genova, arrestato un uomo accusato di femminicidio in Francia

E' stato accusato di aver ucciso qualche giorno fa la propria compagna nel comune di…

5 ore ago

Bologna, donna stuprata in un parco: arrestato un 25enne

I carabinieri di Bologna hanno arrestato unuomo di  25 anni con l'accusa di violenza sessuale e…

5 ore ago

In Italia due bambini su 10 sono in sovrappeso, uno su 10 è obeso

In Italia il 19% dei bambini e delle bambine di 8-9 anni è in sovrappeso e il…

1 giorno ago

Milano, bambina di due anni azzannata da un pitbull: è in gravi condizioni

Una bambina di due anni e mezzo è in gravi condizioni, ricoverata  all'ospedale Niguarda di…

1 giorno ago

Alessia Pifferi condannata all’ergastolo per la morte della figlia Diana

Alessia Pifferi è stata condannata all'ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlioletta Diana di…

1 giorno ago