Si pensa a riaprire in modo graduale e con nuovi protocolli, ristoranti, piscine, cinema e palestre, già dal prossimo 26 aprile, quando il governo scriverà il decreto che fisserà le regole e i divieti per il prossimo mese di maggio.
Per i ristoranti
Si pensa a prenotazione obbligatoria per i clienti e obbligo di privilegiare gli spazi all’aperto. I tavoli «devono essere disposti in modo tale da poter assicurare il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, a eccezione delle persone che, in base a disposizioni di legge, non siano soggette al distanziamento interpersonale». La distanza «può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli». Al tavolo «massimo 4 persone salvo che siano tutti conviventi».
Il personale di servizio a contatto con i clienti deve indossare la mascherina. Si deve favorire il pagamento elettronico, possibilmente direttamente al tavolo. Meglio i menù online o plastificati. I clienti possono alzarsi solo con la mascherina.
Prevista una presenza in sala fino ad un massimo di 200 spettatori (se vaccinati anche di più).
Entrata e uscita devono essere separate. Bisogna favorire la prenotazione online. I posti a sedere devono prevedere un distanziamento minimo, tra uno spettatore e l’altro, sia frontalmente che lateralmente, di almeno 1 metro. Questa misura non viene applicata pero’ per i nuclei familiari, i conviventi. La distanza può essere diminuita con la presenza di divisori in plexiglass, anche rimovibili, da installare tra un nucleo di spettatori e un altro. Nei guardaroba indumenti e oggetti devono essere riposti in appositi sacchetti porta abiti.
Al Comitato tecnico scientifico sarà chiesto di aumentare il numero di spettatori in sala con alcuni requisiti: l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2; la presentazione di un certificato di tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti; la certificazione di aver ricevuto la vaccinazione.
Il Comitato tecnico scientifico pensa di poter fare aprire musei e mostre anche nel fine settimana. Le visite devono essere prenotate online per evitare i pagamenti in contanti. Deve essere fissato un numero massimo di visitatori all’interno e contingentato il tempo per ogni sala. I visitatori devono sempre indossare la mascherina. Il personale deve indossare la mascherina in presenza di visitatori. L’area di contatto tra personale e utenza all’ingresso dovrebbe essere delimitata da barriere fisiche.
Bisogna predisporre percorsi obbligatori per la visita ed evidenziare le aree, anche con segnaletica sul pavimento, per favorire il distanziamento interpersonale. Si deve prevedere la separazione tra entrata e uscita. Gli ascensori possono essere utilizzati soltanto dalle persone con disabilità.
Le lezioni e gli allenamenti nelle piscine e nelle palestre potranno avvenire soltanto in forma individuale. In palestra «è obbligatorio mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’intensità dell’esercizio, comunque non inferiore a 2 metri». Per le piscine si arriva invece a 10 metri quadri a disposizione di ogni atleta. È obbligatoria la pulizia delle aree di contatto di ciascun attrezzo dopo ogni utilizzo da parte dell’utente con opportuno prodotto igienizzante». Evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti. Gettare in appositi contenitori materiali usati. Utilizzare se possibile tappetini propri, quelli comuni vanno igienizzati prima e dopo la sessione di allenamento. Vietato l’uso delle docce.
Photo Credits Il Giornale d’Italia
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